La delibera è stata votata dalla giunta comunale e presentata in conferenza stampa, dove l’assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi ha spiegato i contenuti del piano, riassunti in quattro ambiti: l’adeguamento funzionale degli edifici esistenti; la ricomposizione dell’area di scavo a verde, spazi pedonali e per la realizzazione di un nuovo edificio da 2.500 metri quadri da destinare al mercato del cinema richiesto dalla Biennale, ma poi utilizzabile tutto l’anno come spazio polifunzionale a disposizione della cittadinanza; la riqualificazione del giardino del Casinò all’interno di un ripensamento dell’intera area, compreso il collegamento con la terrazza a mare, all’interno di un discorso coerente; l’adeguamento della viabilità ciclopedonale e carrabile.
”Potevamo adottare una semplice variante – ha detto Ferrazzi – ma abbiamo deciso di coinvolgere la cittadinanza, recependo il lavoro fatto attraverso il percorso partecipativo con gli abitanti e le associazioni dell’isola e traducendone i risultati in regole con questo piano”.
Ora la competenza passa all’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni, che stamani ha annunciato: ”Nei prossimi quattro mesi, quando si procederà nell’iter tra pubblicazione, osservazioni, deduzioni ed eventuale parere della Regione per l’assoggettabilità a Vas, porteremo avanti anche l’approfondimento della progettazione, preliminare e definitva, e la ricerca dei fondi necessari, auspicando che si possano immediatamente iniziare i lavori, posando entro il 2014 la prima pietra di un progetto che vogliamo assolutamente portare a compimento, facendo parte dell’obiettivo complessivo di riprenderci il Lido”.
E i soldi necessari all’intervento? “Auspichiamo si possano attestare sui quindici-venti milioni – ha detto Maggioni – con tre le voci di finanziamento: l’operazione sull’Ospedale al Mare, i fondi di Legge speciale, se ce ne saranno, e un contributo da parte del Governo, sul quale il sindaco ha già avviato un colloquio con il Ministero, trovando disponibilità. Quest’ultima è una questione di sostanza, ma anche di principio, perché l’amministrazione, nell’interesse dei cittadini, è disposta a collaborare per sistemare i danni fatti da altri, ma non ad assumersene le responsabilità”.
Giorgia Pradolin
[14/12/2013]
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