Sono stati dieci in tutto i giorni di tensione sull’incantevole isola di Burano. Questo a causa di due cittadini kosovari e di un tedesco hanno cercato di rubare nelle case, credendo di poter agire indisturbati vista la tranquillità dell’isola. Tuttavia, gli abitanti hanno alzato le antenne e si sono dimostrati un avversario molto ostico rispetto a quanto i ladri avessero immaginato.
Un primo e unico furto ha avuto luogo con la scomparsa di capi d’abbigliamento e due portafogli contenenti complessivamente 600 euro da un’abitazione al piano terra. La facilità con cui i ladri sono entrati è stata resa possibile dal fatto che i proprietari lasciavano abitualmente la porta aperta con le chiavi infilate nella serratura, una pratica frequente sull’isola che di solito è immune da furti.
La notizia del furto ha immediatamente attivato l’attenzione e la partecipazione della comunità, proprio poiché i furti sono rari, così tutti si sono trovati coinvolti. La denuncia del furto ai carabinieri locali ha avviato un’indagine che ha coinvolto la collaborazione degli abitanti e dei dipendenti Actv, l’azienda di trasporto pubblico che gestisce le imbarcazioni da e per l’isola.
Grazie ai video delle telecamere di sicurezza sparse sull’isola e presso l’imbarcadero Actv, gli investigatori hanno rapidamente identificato tre sospettati, confermando le descrizioni fornite dai cittadini.
Le immagini sono state condivise con i dipendenti dell’azienda di trasporto, che sono stati sollecitati a segnalare la presenza dei ladri. La previsione degli investigatori si è rivelata corretta quando è giunta la segnalazione che i delinquenti stavano tornando a Burano a bordo di una motonave proveniente da Punta Sabbioni. In uno scenario preparato ad hoc, l’arrivo dei malviventi sull’isola è stato accolto dai carabinieri, pronti a fermare il loro ennesimo tentativo di furto.
I ladri sono stati trovati in possesso di tre mazzi di chiavi di diverse abitazioni, evidentemente futuri obiettivi dei piani criminali. I tre sono stati arrestati e denunciati per furto aggravato in concorso. Due dei tre, residenti nella provincia di Treviso, avevano precedenti penali per reati contro il patrimonio, mentre uno era un incensurato.
Il comandante della stazione carabinieri ha successivamente restituito i tre mazzi di chiavi ai rispettivi residenti.
adesso saranno già liberi e pronti ad andare a salutare gli abitanti di pellestrina