Sempre più banche e istituti di credito permettono l’apertura di conti deposito online, soluzioni agevoli e particolarmente convenienti per gestire e far fruttare i propri risparmi.
Questi strumenti finanziari sono molto apprezzati in virtù di vantaggi quali tassi di interesse competitivi, flessibilità e un accesso sicuro e facilitato ai propri fondi da qualunque dispositivo connesso in rete. E’ tuttavia di fondamentale importanza conoscere il funzionamento della tassazione dei conti deposito, così da poter massimizzare i propri rendimenti.
Conti deposito: il regime fiscale
I conti deposito sono soggetti ad uno specifico regime fiscale, che determina l’importo delle tasse da pagare. Queste imposte sono variabili, e tra i fattori che ne determinano l’entità ritroviamo: la legislazione fiscale del paese di residenza e la struttura del conto stesso.
In linea generale, i profitti generati dai conti deposito sono trattati come interessi e quindisoggetti a tassazione. Si consiglia pertanto di valutare sempre con attenzione i termini contrattuali, in quanto ogni banca può applicare condizioni economiche differenti.
Tassazione sugli interessi
Gli interessi maturati sui conti deposito possono dunque essere soggetti a imposta sul reddito e imposta di bollo. La tassazione è variabile a seconda delle normative fiscali vigenti.
L’imposta sul reddito si calcola sulla base dell’aliquota fiscale applicabile. La sua detrazione avviene in maniera automatica, con riferimento agli interessi ottenuti. L’imposta di bollo, invece, è una tassa fissa di importo pari allo 0,2%, applicata sull’importo totale dei depositi e versata dalla Banca all’Erario.
La detrazione dell’imposta di bollo avviene secondo una media giornaliera del saldo calcolato in un anno. La detrazione può avvenire alla scadenza del vincolo, oppure in maniera proporzionale a cadenza trimestrale.
Conto deposito: quali sono le aliquote fiscali applicabili
Anche le aliquote fiscali applicabili ai conti deposito possono variare a seconda della legislazione fiscale del paese di residenza. Quando si apre un conto deposito può quindi essere opportuno verificare le condizioni presso le autorità fiscali locali o consultare un esperto per conoscere le aliquote relative al proprio caso specifico.
Alcuni paesi potrebbero ad esempio prevedere regimi fiscali agevolati per i conti deposito, come ad esempio delle esenzioni da applicare entro certe soglie o a determinate condizioni. Alcune tipologie di conti deposito, come ad esempio quelli dedicati all’istruzione o al risparmio pensionistico, potrebbero inoltre essere oggetto di ulteriori agevolazioni fiscali.
In Italia per il prodotto conto deposito, l’imposta dovuta sugli interessi maturati è pari al 26% degli interessi stessi.
Il reddito derivante dagli interessi del conto deposito va dichiarato?
Anche la dichiarazione dei redditi derivanti dagli interessi del conto deposito è variabile. In molti paesi è infatti obbligatorio segnalarli. In Italia, ad esempio, questi redditi vanno dichiarati nella sezione “Redditi di Capitale”, a meno che la banca o l’istituto finanziario non abbiano già apportato la ritenuta.
Il rispetto degli adempimenti fiscali è fondamentale per evitare sanzioni o problemi legali. Per questo motivo è bene valutare con cura l’apertura di un conto deposito, online o tradizionale. Un consulto con un esperto fiscale, sebbene non necessario per l’attivazione del conto, può essere davvero importante per ottimizzare i propri rendimenti e avere una prospettiva completa di tutti gli obblighi legali e dichiarativi.
