IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

lunedì 29 Aprile 2024
23.5 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGECelebrazioni e ricorrenzeLa Resistenza e la sua voce: un 25 Aprile resistente
Questa notizia si trova quiCelebrazioni e ricorrenzeLa Resistenza e la sua voce: un 25 Aprile resistente

La Resistenza e la sua voce: un 25 Aprile resistente

pubblicità

La fatica del resistere la conoscono le donne e gli uomini vittime di tutte le violenze e ancor più l’hanno incarnata i popoli feriti dalla guerra, dalla ferocia degli uomini, di un uomo, simbolo delle dittature. Quella ferocia e la sua voce potente, entra ancora, oggi, 25 Aprile nei cuori come un improvviso suono d’organo nel silenzio, a ferire le tempie, a dire e a dirci che quel che è accaduto è vero e evidentemente non sufficiente a impedire altre guerre, altre dittature, altre ingiustizie.

Vicine e lontane, ci giungono inascoltate le voci che attraversano i cieli popolando muri di silenzio e di distanza. L’attimo che potrebbe divenire eternità sta nell’intercettare quelle voci, quelle sofferenze, quelle invocazioni e bello e giusto sarebbe se potessero infondere in un uomo, la fiducia verso un suo simile, anche se non uguale. Potrebbe succedere che l’inconoscibile si riveli trasformando la disuguaglianza in uguaglianza, la differenza in sembianza, la paura in complicità.

Puntuale, ogni anno questa data richiama polemiche e scontri che potrebbero essere evitati con elementi di chiarezza e di responsabilità. Un nervo scoperto s’infiamma e si rinnova quel processo di reciproci risentimenti provocati da una guerra civile inferta dalle leggi fasciste verso chi fascista non era e che poi, con il nazismo si è dato alla lotta partigiana, unico modo per salvarsi e salvare tutti quelli non graditi al regime. Unico modo per offrire anche a costo della propria vita, una via di salvezza per tutti.

Il 25 Aprile, la Liberazione, la Democrazia, la Costituzione sono la risposta di civiltà anche verso chi non era mosso da questa tensione, o peggio parteggiava per i fascisti. E a guerra finita, quest’ultimi hanno ricevuto in dono la libertà e la pace. Forse qualcuno avrà cercato di dimenticare, forse l’oblio, dopo tanto odio. Forse qualcuno di ‘loro’ cercava vendetta e ha riparato in una finta quiete mantenendosi però fedele alla sua storia, che ha manifestato, pur in modo diverso, con evidenti segni di discriminazione razziale e di distanza nei confronti di coloro i quali, come ad esempio gli immigrati, sono diventati i nemici invasori da allontanare.

Lo spartiacque sta in questo ‘sentire’ le cose della vita, nel coinvolgimento che siamo disposti a mettere a disposizione di chi è più debole e sfortunato: anche questo, ora, si chiama antifascismo. La voce della Resistenza è un urlo lacerante che raccoglie tutto il dolore inferto da una guerra che è stata anche una guerra civile, con i suoi risvolti strazianti che chiedono, senza pretenderlo, di non essere dimenticati. Sta a noi decidere se vogliamo applicarli quei valori della Costituzione scritti per raccontarci la sacralità di ogni vita umana e del rispetto che le si deve, condizione necessaria ad una Pace vera e possibile, anche se le troppe guerre che oggi offendono i popoli e la terra, ci dicono che il cammino è ancora aspro e impervio.

Andreina Corso

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

15 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Non c’è niente di peggio dei fascisti che combattono l’anti fascismo che non esiste da oltre 80 anni, è se uno è fascista oggi è un testa di c***o. Shylock the first

  2. Ringrazio anch’io Andreina Corso per le sue riflessioni sempre coerenti e profonde.
    Bellissimi anche gli interventi di Dario Calimani ed Enrica Berti tenuti ieri per la celebrazione della Liberazione in campo del Ghetto proprio su temi come uguaglianza, Integrazione, accoglienza, libertà, pace… Ma davvero siamo arrivati al punto di dover ribadire i principi della nostra Costituzione? Vi rendete conto? Ditemi che è un brutto sogno!

  3. Da,i tra pochi giorni sarà il primo maggio, aspetto di leggere, mi sembra palese che è molto più facile conversare con chi la pensa come chi scrive. Di tutto quel succo, non c’è niente di nuovo. solo retorica. Shylock the first

  4. Bellissima lettera piena di ideali e di nobile pensiero. Francamente dopo 78 anni penso che questi ideali avrebbero dovuti concretizzarsi, invece creano solo sterili polemiche, tra “forze opposte di politici” che non hanno altri argomenti e sfuggono ai bisogni del popolo italiano di oggi e di domani. La Resistenza non ha insegnato nulla ai politici attuali, abbiamo guerre belliche in ogni parte del mondo e una in Europa e, l’Italia coopera mandando armamenti, guerra che pagano tutti gli europei per volere della Nato. Guerre belliche e guerre sociali di un’Italia che si riempie la bocca di DEMOCRAZIA e LIBERTA’ mentre importa schiavi dai porti e dai Balcani, schiavi che muoiono in parte annegati e in parte vanno a vivere in baraccopoli per arricchire l’agricoltura o essere manovalanza per lo spaccio ed altri illeciti, intanto chi veramente in Africa è senza acqua e viveri viene lasciato morire e poi chiedono l’offerta alla TV. Guai a dirlo “sei fascista e razzista”, ma io insisto chi è razzista e fascista sono coloro che li chiamano in Italia, perché da soli non arriverebbero, quei famosi 5mila euro che dicono di pagare per arrivare li farebbe vivere da signori in terra natia. Abbiamo visto che la società multietnica rompe i nuclei, crea conflitti, nessuno si integra in una terra che non sia la propria, la natura chiama a difendere e propagare la propria identità e cultura. In Italia dobbiamo ora combattere con una guerra sociale senza precedenti, stiamo accogliendo chi non possiamo aiutare. Si è distrutta l’Italia, non produciamo più nulla, importiamo tutto. Industrie e media aziende aiutate ad espatriare e quelle rimaste vendute a stranieri che ora le chiudono. Siamo ormai prigionieri della povertà dilagante, della bollette sempre più alte, del caro vita che non ci permette più di fare la spesa come vorremmo. Dove sia la tanto decantata libertà e democrazia proprio non vedo. Io ho subito l’ingiustizia da chi mi ha tolto il lavoro che mi spettava per DIRITTO di LEGGE e che, durante un’intervista a Televenezia (ancora in you tube) dice: – “I precari si ma chi voglio io”. Domando: può un uomo che rappresenta lo Stato fare la sua legge come fosse un sovrano? Possono avvocati e uomini di legge fare come Ponzio Pilato davanti a chi chiede che i suoi diritti vengano rispettati? Per non parlare di chi apostrofa per furbetti chi fa l’autocertificazione dichiarando il falso, è lo Stato che ha messo in vigore una legge fatta nel 2000 la 445 e messa in cassetto per essere tirata fuori nel 2013. Uno Stato che toglie le Leggi che ci difendono e cancella i reati perché far rispettare la GIUSTIZIA costa, non è uno Stato DEMOCRATICO. Non è forse DITTATURA il falso divertimento della MOVIDA? Giovani generazioni manipolate dalle notti di un divertimento che li stordisce e che di certo non permette di arrivare all’età matura, alcool-droga che scatenano violenze e vittime e che chiamano in causa genitori con le spalle al muro. Non si costruisce il futuro di queste generazioni con questa realtà. “Ci giudicheranno i bambini” ha scritto in un libro. Insegnano ai nostri figli che predica bene e razzola male. Grazie dell’opportunità

    • Gentile Patrizia ho letto e riletto il suo intervento, molto interessante per gli spunti sociologici e umani cui si richiama. Nel ringraziarla, converso volentieri con lei e concordo subito sul fatto che la nostra democrazia rivela molte lacune. Penso a chi ha vissuto situazioni di ingiustizia sulla propria pelle, come lei, Patrizia nella sua esperienza lavorativa. Penso alla vita anziana, ai margini della società, penso agli ospizi, a quel mondo dove vivono tanti vecchi che sanno che moriranno in un posto che non è la loro casa. Il presidente Sergio Mattarella ha detto oggi che per capire l’antifascismo, sarebbe bene recarsi nelle montagne, dove hanno combattuto i partigiani e immedesimarsi sul sentimento di quelle persone che combattevano per difendersi e difenderci e non in nome di una guerra e poi ci ha ricordato che quelle ragioni di ‘allora’ sono dentro le ragioni di oggi, quando pensiamo, ad esempio alle condizioni disumane che sono costrette a subire le persone in carcere. E’ pur vero che sono passati settantotto anni da allora e quindi è legittimo interrogarsi: si poteva, si doveva fare di più? Sugli immigrati, vorrei dirle, ma lei già lo sa, che spesso fuggono da situazioni di povertà da terre che altri Paesi hanno sfruttato, fuggono dalla violenza, dalla guerra e cercano un domani possibile, un sogno, forse, un’illusione. Che dire di quei posti sovraffollati dove vengono per così dire accolte le persone straniere, là dove subiscono abusi, stupri, violenze, dove sono spogliati di ogni dignità. E che dire di quei lavoratori che l’agricoltura sfrutta per pochi spiccioli, che dormono in baracche in situazioni igieniche inimmaginabili.. Già, che dire? Ci sono tante questioni, le sue, che meriterebbero un giusto approfondimento. Mi limito a quelle riportate per farmi e farci una domanda: come è stato possibile arrivare a situazioni come queste? E perché ci siamo abituati a conviverci ? Quegli essere umani non sono di carta, sono uomini e donne che interpellano la nostra umanità. Perché non li ascoltiamo? Rifletto ancora sulle parole della nostra Costituzione e subito penso che gli umani che vivono nel nostro paese, ma anche altrove, possono fare la scelta di rispettarla e di applicarla. O possono pensare che sono parole sulla carta e che la carta si può raccogliere, ignorare, o stracciare. Tanti cittadini, sono in grado di lottare, perché sanno, hanno imparato che non c’è pace senza giustizia. Ci sono tanti problemi, lo comprendo, il nostro è un Paese in crisi e abitato da troppe disuguaglianze. Mi spingo a pensare che siano i legami quelli che ci possono aiutare a migliorarci. Penso ad una classe qualsiasi di bambini della materna, elementare, media, di studenti delle superiori, bambini e ragazzi di ogni dove che imparano a conoscersi, a capirsi, che scoprono mondi sconosciuti e che con il legame che alimenta l’amicizia, creano la società che tutti vorremmo in un mondo pacificato. La casa è dove si consumano gli affetti, ma per essere casa dobbiamo renderla accogliente e condivisa. Ancora penso Patrizia, a tarda sera e dopo aver riflettuto a lungo sul significato di questa giornata, che un primo passo potrebbe essere il superamento dell’indifferenza, della cecità supportata dal fascino e dalla malia di un cellulare, che in fondo, altro non è che un oggetto. Non sarà semplice, si sa, ma si può sempre tentare. Grazie, Patrizia, per le sue accorate parole.

      • Concordo pienamente con lei Signora Patrizia… Questa non è democrazia come ci vogliono far credere…è un oclocrazia ( governo dei peggiori di qualsiasi colore sia) e dai romani hanno imparato il ” dividi et impera ”
        Tutto in sfregio a chi ha dato la vita ….

        • Grazie Signor Shylock. Ho lavorato 6 anni dietro ad uno sportello d’anagrafe, conosco gli immigrati e i problemi dell’immigrazione, ne arriva uno non in fuga da guerre e carestie e con il ricongiungimento familiare ne arrivano altri 10 compresi anziani genitori a cui pagare la pensione d’invalidità, cosa serve per la richiesta della cittadinanza. Ne avrei dei dettagli da raccontare, il più significativo riguarda la dichiarazione di una volontaria laica in Africa:- loro stanno bene in Africa è l’Italia che li chiama. Chi vuole mi creda, chi non vuole fa lo stesso. Siamo l’unico Paese europeo senza difese alle frontiere, gente che entrava e usciva con documenti scaduti e senza che venissero controllati. Sinceramente di tutta questa misera realtà io ho paura, non esco con la scorta, potessi andarmene dall’Italia lo farei.

        • Shylock II °, un mio amico ha detto che ” dividi et impera ” è una frase atribuita a tale Niccolò Machiavelli ” Il Principe “. Con tanta cultura nei vostri commenti non si capisce più dove siamo e dove vogliamo andare. Shylock the first

          • Dica al suo amico che è una locuzione latina attribuita a Filippo il macedone padre di Alessandro Magno …

      • Signora Andreina, come ho scritto alla Signora Patrizia questa non è una democrazia ma un oclocrazia, i paesi dove ci sono le guerre li armiamo noi e c’è chi ci guadagna come ci guadagna chi deporta , si è deportazione fatta passare come accoglienza , e rende le persone schiave, sottopagate ( se le pagano ) mandati nei campi delle mafie a raccogliere i pomodori, mandati per strada a chiedere l’elemosina , mandati a spacciare tonnellate di droga ai nostri figli ( drogati che così sei libero è il messaggio che passa ) e le donne fatte prostituire ,meglio se minorenni, a suon di botte se non portano un minimo di soldi al giorno….oppure diventano bande di rapinatori e borseggiatori che devastano le nostre case a suon di violenza….
        Accogliere chi vuol venire a lavorare e si presenta con i documenti e fare una vita onesta è cosa giustissima….ma chi delinque e arriva strappando i passaporti deve essere immediatamente rimandato nel suo paese …. La Germania ha fatto una legge con cui accoglie solo operai qualificati con passaporto in regola …tutti gli altri vengono respinti ….se avessimo fatto una legge qui in Italia avremmo avuto più sanzioni della Russia e saremmo stati additati come razzisti ….
        Quello che ritengo giusto è aiutare quei paesi , finirla di inviare armi , finirla di sfruttare le loro risorse minerarie lasciando loro solo le briciole , inviare mezzi per l’agricoltura , inviare attrezzature ospedaliere …..invece no ….li deportano per avere manovalanza a basso costo e la chiamano accoglienza…

  5. Non leggo niente riguardo le ” Foibe “, eppure hanno ucciso 800 mila persone Italiane, solo perchè non la pensavano come chi credeva di averci liberato, poi francamente ne ho le scatole piene, basta con la destra e con la sinistra, basta con cantare ” Bella ciao “, quelli che hanno perso la vita mentre erano partigiani non hanno mai cantato questa canzone, in quanto è stata scritta molto più tardi, e adesso c’è una proposta di quattro ragazzini del pd che vorrebbero impore questa canzone per legge a tutte le manifestazioni, è vero il fascismo non è ancora morto, oggi è diventato regime di sinistra. Viva la festa di San Marco viva il Boccolo. Shylock the first

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img