La Juventus si ferma sul campo del Sassuolo. Segno inconfutabile che non esistono partite facili.
La Juventus perde i suoi primi punti in classifica dell’anno sociale 2014-2015 contro l’ultima in classifica.
Ma quello che più sorprende è che il Sassuolo fa la sua partita, osando di più nel primo tempo, quando le forze glielo permettono, mandando in una sorta di confusione la vecchia Signora.
La Juventus non è quella squadra spietata vista contro la Roma, come se quella battaglia avesse prosciugato concentrazione e lucidità, anche perché le convocazioni in Europa hanno impedito la ricarica.
Sassuolo-Juventus, in ogni caso, è una partita piacevole, con ribaltamenti di fronte e due squadre che si affrontano a viso aperto. Match a tratti vibrante, con ottimi gesti tecnici da una parte e dall’altra.
Il Sassuolo va in vantaggio di nuovo con Simone Zaza che contro la squadra a cui è destinato si esalta.
La Juventus subisce lo svantaggio per venti secondi di amnesia difensiva, di sbandamento totale grazie a cui il giovane attaccante ha addirittura due opportunità davanti a Buffon, la prima salvata da Bonucci, la seconda imprendibile, con Chiellini spettatore non pagante, anche perchè si svolge a velocità di un flipper che per il difensore è troppo.
Di Francesco si presenta con un coraggioso 3-4-3, che con sapienza si sa anche chiudere per poi procedere con rapide ripartenze e azioni manovrate.
Arriva poi il pareggio di Pogba che dimostra che quando si è un fuoriclasse vero si sa accendere la luce con l’interruttore che gli altri non vedono.
Tevez, grandissimo e con grande grinta, recupera un pallone impossibile ad Antei e lo regala a Pogba: il colpo ad effetto è irresistibile.
La Juve macina occasioni fallite, per mancanza di concretezza o di lucidità sull’ultimo passaggio o sul tiro decisivo, o per la prontezza di Consigli: manca il vantaggio con Ogbonna (alto in mischia), Lichtsteiner (respinta del portiere), Pogba, che con una strepitosa azione, fa mezzo campo e conclude: ma Consigli si supera ancora una volta, non solo fermando il francese ma volando sulla ribattuta di Tevez.
Nel secondo tempo Allegri trasforma la Juve in un 4-4-2, innesta un Marchisio che non incide mentre la stanchezza prende il sopravvento.
Roberto Dal maschio
19/10/2014
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