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“Io non avrei denunciato la scomparsa”. Le novità sul caso di Liliana a “Chi l’ha visto”

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Liliana Resinovich è scomparsa la mattina del 14 dicembre 2021 e il caso continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica e investigativa. Una nuova ricostruzione temporale dettagliata è stata presentata mercoledì sera durante la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” della Rai, mettendo in luce discrepanze significative rispetto alla versione ufficiale delle autorità.

Secondo quanto emerso durante la trasmissione, Liliana sarebbe scomparsa subito dopo aver diligentemente gettato i rifiuti e aver imboccato via San Cilino, dove è stata avvistata dalla fruttivendola del quartiere. Tuttavia, questa narrazione temporale non coincide esattamente con quella fornita dalle autorità inquirenti, differendo di soli pochi minuti. Tale differenza è stata confermata anche dall’utilizzo di un’applicazione sportiva da parte della vicina di casa di Liliana, Gabriella.

Durante la trasmissione sono stati mostrati alcuni video che riprendono Liliana alle 8:43 del mattino, uscire da casa, gettare i rifiuti e dirigersi verso via San Cilino. Approssimativamente due minuti dopo, Gabriella percorre lo stesso tratto di strada con passo più sostenuto. Secondo gli esperti che hanno analizzato tali sequenze, se Liliana avesse proseguito per la stessa strada, Gabriella l’avrebbe sicuramente raggiunta. Inoltre, se Liliana si fosse fermata a parlare con qualcuno lungo il percorso, Gabriella avrebbe certamente notato la sua presenza, considerando le dimensioni strette e ridotte della via.

Tuttavia, ciò che ha sollevato maggiori dubbi è la presunta identificazione di Liliana attraverso una telecamera di sorveglianza alle 8:50, mentre attraversava la strada. Sia il fratello di Liliana, Sergio, che Gabriella e l’avvocato Nicodemo Gentile, presenti in studio durante la trasmissione, sono fermamente convinti che la donna ripresa non sia Liliana, come invece afferma l’autorità giudiziaria.

“Mi sono preoccupato quando Gabriella ha insistito tanto perché denunciassi la scomparsa di Liliana, altrimenti difficilmente sarei venuto quel giorno”. È quanto spiega Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, al Procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, il cui audio è stato mandato in onda nel corso della puntata di questa sera della trasmissione televisiva ‘Chi l’ha visto?’.

All’insistenza del magistrato, Visintin risponde che “probabilmente no”, non avrebbe presentato denuncia alla polizia quello stesso 14 dicembre, giorno della scomparsa della moglie, pur riconoscendo che Liliana non rientrava mai tardi, che non aveva i telefoni cellulari con se – cosa che non accadeva mai – e che non aveva dato notizie.

Alla domanda specifica di De Nicolo su questi elementi, Visintin risponde semplicemente “Non lo so”.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Cosa dire…Queste domande dovevano essere fatte 2 anni fa, ora mi sembra tardi. Perchè il marito, così devoto e innamorato non voleva denunciare la scomparsa? Perchè una coppia così unita e in pensione non pranzava mai assieme? Di solito ci si riunisce quando non si hanno più impegni di lavoro, ci si da appuntamento, non so anche in un Fast food se non si ha voglia di cucinare. Loro no, mai. Perchè non preoccuparsi e farsi delle domande sui telefoni lasciati a casa? Spesso si torna indietro, difficile ormai restarne senza. In un giorno mai un sms? Una chiamata?

    • Non capisco perché due persone che si vogliono bene debbano rimanere tutto il giorno appiccicate e dover fare per forza le cose assieme! Io e mio marito siamo assieme da 35 anni e durante il giorno non ci mandiamo né messaggi né chiamate. Forse le relazioni durano di più per questo, il piacere di ritrovarsi e raccontarsi come è andata la giornata. Ognuno sceglie di vivere una relazione come meglio crede a seconda del carattere di ognuno

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