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Incredibile al Civile: malati Covid allo Jona dove c’è la Geriatria

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Incredibile all’Ospedale Civile di Venezia: l’Ulss 3 Serenissima ha deciso di ricavare spazi per i posti letti Covid a pochi metri dagli anziani, nello stesso corridoio.
Accade al Padiglione Jona dell’Ospedale dei SS. Giovanni e Paolo dove ora scendendo dall’ascensore si può andare a sinistra dove sono ricoverati i pazienti positivi Covid, o a destra dove si trovano i letti della Geriatria.
E dire che proprio al Padiglione Jona è scoppiato qualche giorno fa

il più grosso focolaio veneziano con medici e personale contagiato, oltre a pazienti.
La decisione di trasformare una zona del V piano dello Jona in reparto di degenza di positivi è però successiva al cluster di Medicina, ma proprio anche per questo la decisione appare ancora più strana, ci confessa un operatore che ha deciso di parlare con noi in forma anonima.
“La decisione è stata presa qualche giorno fa in gran silenzio. Credo che le operazioni siano avvenute durante il weekend, quindi con personale ridotto al minimo. Gli operatori che sono rientrati dopo il riposo per il turno successivo si son trovati le cose fatte e hanno trovato “raccomandazioni” – per niente velate – che li aspettavano con le conseguenze per chi “avrebbe parlato”.

“Ma è sicuro di quello che ci dice?”
“Le pare che non sia sicuro? Al quinto piano del Padiglione Jona alcuni spazi sono stati riconvertiti per ricoveri di persone con il Covid, e vi sono persone positive ricoverate, mentre nel corridoio di destra e su quello di fronte continuano ad esserci i letti di Geriatria con gli anziani degenti”.

“Ma se ci hanno sempre detto che sono proprio gli anziani i pazienti più fragili e più a rischio per il Covid da proteggere…?”
“Appunto! E’ una cosa vergognosa! E vuole sapere di più? Proprio lì c’è anche un ambulatorio di Radioterapia! Questo significa che vanno a fare visite e controlli pazienti di Radioterapia, lo capisce? Per quegli stessi spazi comuni vanno su e giù pazienti persone per definizione immunodepresse. Avranno anche preso precauzioni, non voglio dire di no, ma gli spazi sono gli stessi. I carri che vanno avanti e indietro per il mangiare, così come quelli della biancheria, sono gli stessi. Gli ascensori sono gli stessi. Mi dica lei…”


“Ma scusi, non era possibile trovare altri spazi per i ricoverati Covid?”

“Evidentemente no, ma si capisce. Guardi bene cosa è diventato l’ospedale ormai… si tratta ormai solo di quella piccola area che si trova in prossimità del cortiletto del motoscafo. L’ospedale ormai non è altro che un piccolo fazzoletto attorno al giardinetto dello Jona, è tutto lì…”

“Ma perché questo?”
“Perché dall’entrata principale, quella dal Campo SS. Giovanni e Paolo, sono tutti diventati spazi per altri scopi. Provi ad entrare di la e percorra tutti gli spazi, i corridoi, gli edifici, i vari piani: camminerà molto ma molto a lungo per trovare un servizio di tipo sanitario. Provi a chiedere, le diranno “E’ Polo Museale”, a gestione diretta di una unica persona”.

“Cioè?”
“Cioè da quando è arrivato quel signore gli spazi per le attività sanitarie si sono contratte sempre di più, con i posti letto ora concentrati e ridotti appunto attorno a quel fazzoletto di fronte lo Jona completamente. E si che l’ospedale sarebbe grande, no?”.

“Quel signore”, ci facciamo spiegare, è un ex direttore dell’Ulss 3 Serenissima che è andato in pensione il 31 agosto 2015, rientrato il giorno dopo, il 1° settembre 2015 come “volontario” (ci assicurano che non è uno scherzo).
A lui è stato affidato l’incarico “senza compenso” di “Responsabile del ‘Polo Museale’ ” (figura che fino al giorno prima non esisteva) con gestione diretta di spazi e strutture.

Da quel preciso momento – ci spiegano – sarebbe cominciato un lento ma costante rimpicciolimento dell’Ospedale Civile di Venezia con conversione di molti spazi ad uso diverso da quello ospedaliero passati sotto la sua “gestione”.

L’ extrema ratio oggi di collocare malati Covid negli unici spazi “operativi” in cui si poteva per esigenze impellenti di posti letto, sarebbe dunque figlia anche di questa situazione.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Mia madre e ricoverata li allo jona entrata il 15 dic negativa al COVID ,8 Gennaio mia madre risulta positiva al COVID trasferita in malattie infettive ora in fin di vita sono andato a trovarla 2 giorni prima del 8 gennaio non mi hanno dato nessuna direttiva su cosa dovevo fare aspetti una telefonata dal ufficio igiene oggi 14 gennaio nessuno mi ha telefonato mi sono auto isolato è mi sono fatto un tampone per conto mio risultato (negativo)di cosa stiamo parlando Pasquino che sono imbecilli SI, che diciamo una marea di cazz…., SI. 15 minuti questo è il tempo che avevo per vederla ,anche no, se si correvano dei rischi,ma loro lo devono fare questo niente visite. Questo e l’unico giornale che ha parlato di quello che succede a venezia.

  2. Non capisco quale sia il problema, mettono gli ammalati di covid vicino agli anziani nel padiglione jona per rendere il passaggio all’isola che sta di fronte più veloce. Dove volete che li mettano direttamente all’obitorio senza passare per il via, bruciare i corpi come hanno fatto a Bergamo ? questo è lo spazio che abbiamo a disposizione, sempre meglio che finire a Mestre.

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