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Incidente Mestre: l’autobus ha toccato solo la fiancata destra, nessun segno a sinistra

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Incidente autobus Mestre: alcuni dettagli sono stati riportati oggi dal Procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. “Quello che è certo, e che hanno riferito i testimoni, è che il bus ha strisciato sul guardrail con la fiancata destra, mentre la sinistra, è stato accertato, non ha alcun segno”. Le parole del Procuratore capo di Venezia anche a sintesi di quanto raccolto finora dalle testimonianze dei sopravvissuti del bus di Mestre. “Stiamo sentendo i testimoni man mano che sono nella condizione di essere sentiti – ha puntualizzato Cherchi – non solo per lo stato fisico ma soprattutto quello psicologico: sono persone che hanno subito un trauma e che hanno perso parenti”.

“Le testimonianze, quando saranno complete, diventeranno una sorta di ‘unicum’ per lavorare su certezze attraverso la messa assieme di tutti gli elementi concordanti, e quindi saranno affiancate dagli esiti delle perizie tecniche per avere un quadro d’insieme”, ha concluso.
Oggi, intanto, il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva è diminuito da nove a otto. I pazienti in situazione critica passano da quattro a tre. Lo ha reso noto stamani la Regione del Veneto.
È uscita dalla terapia intensiva la giovane donna ucraina di 33 anni, trasferita stamani dall’ospedale di Treviso a quello di Padova per avvicinarla alla figlia di 4 anni, ancora in condizioni critiche seppur ‘stabili’ nel nosocomio euganeo.

Si prevede che oggi esca dalla sezione intensiva anche la giovane francese di 21 anni ricoverata a Dolo.
All’ospedale di Padova migliorano le condizioni della giovane donna ucraina di 29 anni, fino a ieri in condizioni critiche. Continua a migliorare il paziente tedesco di 33 anni ricoverato a Treviso, le cui condizioni nei giorni scorsi erano risultate critiche.
All’ospedale di Mestre si registra il continuo miglioramento del paziente ucraino di 39 anni, che nei prossimi giorni verrà dimesso dall’ospedale.

In sintesi, attualmente risultano ricoverati ancora 14 pazienti, otto (7 adulti e un minore) in reparti ad alta intensità di cura, cinque nei reparti di chirurgia, una in pediatria. Gli adulti sono 11 (7 donne, 4 uomini), i minori tre (2 bambine, 1 bambino). Le nazionalità sono ucraina (6), tedesca (4), spagnola (2), francese (1) e croata (1).

Ieri era tornato a casa Nico V., un 28enne tedesco che ieri ha lasciato l’ospedale di Mestre, il primo tra i feriti del pullman ad essere stato dimesso. Purtroppo nello schianto dal cavalcavia di Mestre ha perso la sua bambina, Charlotte, di un anno e 17 mesi, mentre la moglie 27enne, madre della bimba, è ricoverata in terapia intensiva, in coma farmacologico.
Il giorno precedente Nico ha assolto al terribile compito del riconoscimento della figlia.

Dell’incidente Nico, che vive a, Rheinfelden, vicino al confine con la Svizzera, non ricorda quasi nulla: “ogni tanto mi compaiono nella mente delle immagini – dice -, vedo delle persone, e ricordo l’interno del bus ma non so dire se fosse già precipitato o no…È ancora tutto confuso. So per certo è che ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti ero nel letto dell’ospedale”.

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