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In Veneto Rt risale a 0,95: rischiamo arancione

In Veneto Rt risale a 0,95: alla vigilia della Cabina di regia, che domani, venerdì, assegnerà i nuovi colori alle Regioni, il Veneto si avvicina pericolosamente a un ritorno in fascia arancione.

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In Veneto Rt risale a 0,95: alla vigilia della Cabina di regia, che domani assegnerà i nuovi colori alle Regioni, il Veneto si avvicina pericolosamente a un ritorno in fascia arancione.
Tutta colpa dell’indice RT, risalito a 0,95.
Il dato, un’anticipazione del servizio di Prevenzione, l’ha illustrato l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, che ha svolto il consueto punto stampa sul Covid, al quale era assente Luca Zaia.
“L’indice RT a 0,95 – ha detto – è ad un passo dalla fascia arancione”.
“E’ un dato che ci preoccupa, al quale dobbiamo porre attenzione, perché riguarda i comportamenti di ciascuno, e il rispetto delle regole: mascherina, distanziamento, disinfezione delle mani”.

Il bollettino odierno parla di 850 nuovi contagi Covid in Veneto nelle ultime 24 ore, e 7 decessi.
Gli infetti totali dall’inizio della crisi sono 415.822, le vittime 11.404.
In continua discesa la curva dei ricoveri: nei reparti medici degli ospedali sono 1.113 (-50) i posti letto occupati da pazienti Covid, nelle terapie intensive sono 168 (-5).
Nel punto stampa quotidiano nella sede della Protezione Civile regionale era ospite oggi il virologo Giorgio Palù, presidente di Aifa, che ha trattato a lungo i temi delle varianti e dell’origine del SarsCov-2. Confermando che difficilmente si riuscirà a determinare se il virus abbia avuto origine naturale o artificiale.
“Sappiano che il Covid – ha detto – circolava in Cina da settembre 2019, ma i cinesi sono stati zitti almeno 3 mesi, così come avevano fatto per almeno 6 mesi con Sars”.
“E poi, lo ha detto anche l’ Oms, non sapremo mai se il virus sia naturale o artificiale, perché non troveremo la prova. E’ importante sapere quale sia stata la sorgente per sapere se un virus che conosciamo si sia adattato in un corpo intermedio, come è avvenuto con la Sars, con Ebola, è determinante per seguirne l’evoluzione passo passo. Non si avrà mai la certezza dell’origine, finché non troveremo l’ospite intermedio.

Migliorano invece in Veneto i parametri veneti relativi all’incidenza dei casi Covid nella popolazione, 97 ogni 100.000 abitanti, e soprattutto quelli dell’occupazione ospedaliera, pari al 15%, sia per le aree non critiche degli ospedali, sia per le terapie intensive.
Procede senza scossoni la macchina delle vaccinazioni.
Anche ieri, con 42.686 dosi inoculate la regione ha superato il target indicato per il Veneto dal commissario Figliuolo, un minimo di 40.750 giornaliere.
Resta il problema della fascia 60-69 anni, ancora indietro con le prenotazioni, nonostante sui portali delle Ulss vi siano ancora molti posti disponibili per loro.
Se ben il 96,2% degli over 80 ha già ricevuto una dose di immunizzazione, per i cittadini over 60 il dato è soltanto del 42,3%.
Per questo Lanzarin ha confermato che – essendovi ancora molti posti disponibili e fiale in magazzino – fra pochi giorni si apriranno le vaccinazioni ai 50enni.
“Oggi nell’incontro dei dg delle Usl venete – ha precisato l’assessore – si è concordato di procedere a aperture uniformi in tutto il territorio per la categoria 50-59 anni”.

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