Venerdì 8 luglio, in tarda serata, fin quasi a mezzanotte, sulla terrazza di un noto albergo di Santa Maria del Giglio è stata allestita una discoteca a cielo aperto.
Discoteca con musica ad altissimo volume che rimbombava nelle stanze delle abitazioni vicine e fari spot che illuminavano roteando i palazzi limitrofi ed il Canal Grande, con grave pericolo per la navigazione (io stesso ne sono stato abbagliato un paio di volte).
Vorrei ricordare a chi ha organizzato tale evento, ed a chi lo ha permesso, che Costituzione italiana (ed i principi di buona educazione) permette la libertà d’impresa finché questa non entra ” in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla dignità umana” (art. 41).
Ed al sindaco più amato dagli Italiani vorrei far notare che la soluzione di emigrare a Campalto per trovare un po’ di pace è offensiva, arrogante ed indegna di un paese civile, e questo a maggior ragione in un centro storico dove l’esodo dei residenti è diventato un’emergenza.
M.M.
(lettera firmata)
Nessuna meraviglia. Al Lido è la regola che chioschi o alberghi sparino musica a tutto volume fino a notte inoltrata. In particolare in occasione del Redentore quando pare che ogni regola di civile convivenza possa essere infranta. Il tutto, naturalmente, nella totale assenza di controllo da parte di chi ne sarebbe preposto.