“Per l’Italia la ripresa è vicina”, così aveva dichiarato un mese fa il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ma in Veneto, la fatidica ripresa sembra ancora lontana.
In particolare, i dati sull’occupazione derivanti dal consueto report di fine anno del sistema Excelsior di Unioncamere, rivelano che in provincia di Venezia, entro la fine del 2013, saranno 4.160 i posti di lavoro persi: 2 mila e 800 nel settore dei servizi e 1.360 in quello industriale.
Rispetto al 2012 inoltre, il numero delle assunzioni sono calate del 17% e i 2/3 delle aziende che assumono, lo fanno con contratti a tempo determinato.
Sempre secondo le indagini effettuate dal sistema Excelsior, che analizza a livello nazionale, l’utile occupazionale da parte delle imprese private italiane, sembrano esserci buone notizie. Nel 2013 nella provincia di Venezia, 15.290 persone troveranno lavoro: 13. 120 avranno un contratto da dipendenti, mille entreranno grazie a contratti di somministrazione (ex interinali), 660 con il co.co.pro e 510 con altri tipi di rapporto.
L’altro rovescio della medaglia però, rivela brutte soprese. 19.450 lavoratori dei quali 17.280 dipendenti, rimarranno a casa. Settore che se la passa peggio quello dei servizi, che vedrà 12 mila nuove assunzioni, ma 15 mila licenziamenti.
Solamente 1/5 delle assunzioni sarà a tempo indeterminato (3% in più rispetto al 2012) e il 14% rientra nella categoria atipici. Ed anche vero che la maggior parte della aziende veneziano vorrebbero ed hanno bisogno di assumere, ma il cuneo fiscale è troppo elevato, non resta che sperare nel taglio contenuto nella manovra appena varata, che porterà benefici alle imprese e di conseguenza all’occupazione.
Alice Bianco
[18/10/2013]
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