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Il Questore di Venezia fa i conti di fine anno: nel 2022 un femminicidio ogni 4 giorni

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Il Questore di Venezia, dott. Masciopinto, nel consueto incontro di fine anno, prima di passare in rassegna l’attività degli ultimi 12 mesi, ha sviscerato gli aspetti delle misure di prevenzione nei suoi ambiti di applicazione.
Le misure di prevenzione sono provvedimenti di carattere amministrativo (non penale) che può adottare il Questore.
“L’attività di prevenzione è la pietra angolare sulla quale si deve fondare l’attività delle Forze dell’Ordine, come evidenziato dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini. Di conseguenza, per portarla avanti, non si può prescindere da uno studio attento degli strumenti normativi, i quali devono essere portati a conoscenza della cittadinanza”. Come dire: fondamentale, ma inutile invocarla “a caso” perché si può muovere solo entro i margini delle norme stabilite dal Codice.

“Si tratta, in sostanza, di strumenti di difesa sociale adottati nei confronti di soggetti considerati, a vario titolo, socialmente pericolosi. Le misure hanno una finalità preventiva intesa ad assicurare la legalità nel territorio dello Stato, non presuppongono necessariamente la commissione di reati e la relativa condanna ma sono invece correlati esclusivamente all’accertamento della pericolosità sociale di un individuo”.

Tra le misure di natura personale di competenza dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza si distinguono: l’avviso orale, l’allontanamento con foglio di via obbligatorio, il divieto di accesso a luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (il cosiddetto DASPO), il divieto di accesso alle aree urbane (il cosiddetto D.AC.UR.), il divieto di accesso a esercizi pubblici e locali di pubblico trattenimento per coloro che sono stati condannati o che hanno riportato una o più denunce per reati commessi in occasione di gravi disordini (il cosiddetto DASPO “WILLY”), l’ammonimento per atti persecutori e l’ammonimento per violenza domestica.

Al di fuori degli ambiti descritti, come è chiaro, non ci si può muovere.

Passando ai dati, di tutta la gran quantità di attività compiuta nell’ultimo anno è doveroso citare le misure di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza dall’inizio dell’anno al 25 novembre scorso le donne vittime di femminicidio sono state 88 con una media di un omicidio ogni 3.8 giorni; ogni giorno 86 donne sono vittime di reato di genere e a questa lista si deve aggiungere il numero dei tentati omicidi delle violenze di ogni sorta delle prevaricazioni e abusi difficilmente qualificabili perché raramente denunciati. Le misure reattiva che l’ordinamento riserva al Questore in casi di violenza o maltrattamenti è l’ammonimento. Ne esistono di due tipi: per atti persecutori e per atti di violenza domestica. Nel primo caso il Questore può emettere il provvedimento di ammonimento solo a seguito di richiesta della vittima, nel secondo caso, invece, qualora sussistano i presupposti individuati dalla legge, può procedere ad ammonire il soggetto violento anche di propria iniziativa.

GLI ATTI DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE NELLA PROVINCIA DI VENEZIA


Il Questore di Venezia nel corso dell’anno 2021 ha emesso 70 provvedimenti, mentre per l’anno in corso gli ammonimenti emessi sono 124 (+70%) di cui 50 per atti persecutori e 74 per violenza domestica.

La Questura ha intensificato i rapporti di collaborazione con gli enti e le istituzioni che a ogni titolo si occupano di violenza domestiche sulla considerazione che la violenza va contrastata secondo una strategia di rete (Tribunali, Procure, centri antiviolenza, strutture comunali, organizzazioni di volontariato e organi di stampa).

Nel merito sono stati redatti due accordi protocollari di indirizzo con la Cooperativa GRU e il Centro Ferrioli Bo che operano anche sul recupero degli uomini maltrattanti attraverso dei percorsi di emancipazione dalla violenza cui indirizzare gli uomini che abbiano ricevuto il provvedimento di ammonimento del Questore.

BABY GANG E MOVIDA


A tutela delle aree urbane in cui si sono registrate situazioni estremamente critiche è consentita, dal 2020, l’emissione del “cosiddetto DASPO WILLY”, così denominato a seguito dei noti eventi che hanno portato alla morte del giovane Willy Monteiro Duarte. Tale misura permette di allontanare persone ritenute pericolose per la società da locali di pubblico intrattenimento, esercizi commerciali o da determinate zone quando, nei pressi degli stessi, siano stati commessi gravi reati (rissa, spaccio, episodi di resistenza all’autorità).
Proprio quest’ultimo provvedimento è stato utilizzato con efficacia nella provincia per contrastare il dilagante fenomeno delle “baby gang”.

Il Questore di Venezia ha infatti emesso nel corso del 2022, 46 provvedimenti di cui ben 24 (+ 2.300% rispetto al 2021) applicati a giovani, in alcuni casi anche minori, che hanno creato allarme sociale in zone turistiche o comunque in centri cittadini interessati dalla movida.
In particolare 9 provvedimenti hanno colpito una “baby gang” che operava nella zona di Jesolo, provenienti dalle aree padovane mentre altri 6 per un’altra “baby gang” che si è resa protagonista, recentemente, di episodi violenti nel centro di Mirano con taglieggiamenti, rapine e aggressioni commessi ai danni di giovanissimi studenti.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. resto sempre più sbalordito dal comportamento umano, resto ancora più sbalordito che le donne nel 2022 debbano ancora lottare per una parità di genere, quando ormail il mondo è donna (perchè forse è un bene che il genere maschile sia in riduzione)

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