La Voce di Venezia, attraverso la pubblicazione in anteprima di alcune pagine dell’ultimo libro di Andreina Corso, giornalista e scrittrice oltre che nostra amica di redazione, intende in questo modo celebrare il ‘Giorno della Memoria’.
Una celebrazione sobria come l’occasione richiede, che puo’ trarre spunti di riflessione dalle parole di Andreina, delicate e gentili come sempre, ma che sanno arrivare in profondità. Il nostro messaggio discreto. Per non dimenticare.
P.Pradolin
Capitolo V – una bambina e il suo coraggio (dalla bozza del libro in uscita).
Ce la fai a portare il cibo ai nostri amici? Nina assentì, il nonno le aveva affidato quel compito importante che confermava la fiducia totale nei suoi confronti. Quella famiglia, che aveva incontrato tante volte, era composta da padre, madre cinque figli e i nonni paterni. Quelli materni erano stati arrestati dai tedeschi e non si sapeva niente di loro, della destinazione, se fossero vivi o morti.
Per arrivare nella casa rifugio bisognava attraversare il bosco che divideva il centro dalla periferia della città. I genitori di Nina disapprovavano l’iniziativa del nonno, si ribellavano timidamente, sapendo che la forza della complicità fra la figlia ed il nonno non ammetteva repliche. Sii cauta, raccomandava sua madre. Nina l’abbracciava, stai tranquilla, non mi faccio vedere da nessuno. “Le strade sono piene di tedeschi, c’è una caccia all’ebreo spaventosa, vanno di casa in casa, non hanno pietà, promettimi che sarai prudente, tieni il tuo documento in tasca, se ti fermano, mostraglielo subito, possono verificare che non sei ebrea!”
Suo padre aveva parlato in fretta, era contrariato e deluso dall’ardire di un uomo anziano che non esita a mettere in pericolo la vita di sua nipote. Le sorelle fingevano di leggere distese sul loro letto, tremavano di paura, ma sentivano di non poter far nulla. Il nonno
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