Grandi navi a Venezia di nuovo possibili, a patto di non attraccare al Porto ma in rada. In molti lo hanno definito un escamotage per aggirare i divieti che proibiscono il passaggio davanti a San Marco, ma non si tratta di niente di illecito, in ogni modo, tanto che in Grecia da anni si utilizza questo sistema.
La prima è stata la scandinava Norwegian Cruise Line. La nave da crociera con le sue 100mila tonnellate si è fermata in rada, fuori dalla laguna, e i passeggeri sono stati trasbordati su veloci lancioni che li hanno sbarcati in Riva dei 7 Martiri, a cinque minuti da Piazza San marco.
Il tempo di un veloce giro in città, con shopping e foto al Ponte di Rialto, e i turisti vengono riportati a bordo delle nave, pronta a ripartire per altre destinazioni.
Un modello di turismo ‘mordi e fuggi’ che già penalizza Venezia con il pendolarismo via terra.
E’ vero che quello della Norwegian Gem, l’ammiraglia della società scandinava che ha avanzato per prima la richiesta, è per ora un caso isolato.
La compagnia, da quando nell’agosto 2021 è entrato in vigore il decreto del Governo che vieta in bacino San Marco il passaggio delle crociere sopra le 25mila tonnellate, non ha neppure più Venezia come punto di arrivo dei suoi viaggi. Si è spostata sui porti di Trieste e Ravenna.
La grande nave, quasi 300 metri di lunghezza per oltre 93mila di stazza lorda, venerdì è rimasta tutto il giorno in rada (fuori della bocca di porto del Lido) senza mettere piede in città.
A fare la spola i 3 lancioni adibiti allo sbarco che portano 150 passeggeri alla volta.
In Marittima, attraverso il percorso tradizionale (Lido, San Marco, Canale della Giudecca) non sarebbe potuta arrivare.
Ad oggi l’unica alternative per Venezia è quello previsto attraverso il Canale Malamocco-Marghera e l’approdo nelle nuove banchine attrezzate a Fusina.
La modalità stop in rada-trasbordo su navette non è del resto inventata oggi. Succede ogni giorno, ad esempio, con le crociere dirette alle isole greche, dove non ci sono porti in grado di accogliere i ‘grattacieli’ del mare.
Norwegian ha agito correttamente anche sotto il profilo formale: richiesto preventivamente l’autorizzazione alle autorità veneziane, Capitaneria di Porto e Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), ha organizzato il tutto sotto lo sguardo vigile della Capitaneria di Porto che aveva le proprie motovedette sul posto.
Ma a Venezia il giorno dopo la domanda che ci si pone è: e se l’idea Norwegian venisse presa ad esempio dalle compagnie delle altre grandi cruisers?
Si sono persi 20 anni col si navi no navi solo per scopi elettorali …mentre la domanda a cui rispondere era dove metterle e dove farle passare ….
Ancora turisti ciabattoni mordi e fuggi ? ne sentivamo proprio il bisogno.
Ma sai…dopo 20 anni che metti su banchetti di cianfrusaglie e ristoranti al precotto…devi fargli passare il cliente no?!
Sì è vero per tre anni non si possonono metterne di nuovi (forse) per fare un favore ai vecchi che nessuno ha chiuso….il “diritto acquisito” eh sì.
Poi tocca acsoltare l’UNesco e la lista macchia nera, tocca far finta che i turisti sono troppi, che così pure Repubblica ci scrive il pezzo.
E’ il welfare ragassi…non per niente capitan costiera e batsindaco hanno detto sì, ci hanno pure messo l’occhio vigile…naturalmente,
che i turisti non scappino a Chiggia…si sa mai, tanto il carburante lo mettiamo noi.
Poi ci sono sempre i veneziani che se ne accorgono e si lamentano pure….e checc…tempi duri nelle batcaverne…
Ma non vi preoccupate il sindaco ha già avuto una batidea che risolverà…
Stanno studiano al comune le catapulte. Il turista sarà scagliato direttamente dalla nave a piazza san marco…
devono solo risolvere il problema che qualche volta il turista atterra sul cocuzzolo del campanile di san marco…e non paga il biglietto
……ahhh non ci sono più i turisti ricchi di una volta.