[25/11] Se qualcuno avesse visto l'Inter la prima volta in una qualsiasi prova del recente campionato non avrebbe riconosciuto la squadra di ieri sera, e non perchè giocava in maglia bianca.La sindrome da Europa ha colpito ancora: nerazzurri scesi in campo con il complesso di inferiorità , spettatori lenti di una gara che li avrebbe visti senz'altro andare sotto prima o poi per manifesta incapacità . Incapacità di contrastare la tecnica, la velocità del Barcellona, ma anche incapacità di dimostrare i fondamentali del calcio: stop sbagliati, appoggi elementari fuori misura, scatti sulle fasce con la palla trascinata fuori dalla riga laterale.
Non c'era niente da fare, si è visto fin dall'inizio: il virus si era impossessato delle menti dei giocatori, il virus che ti condiziona convincendoti che non sei all'altezza (succede spesso nel tennis) e non rendi più secondo le tue possibilità abbracciando il fatalismo.E mentre il pubblico infervorato cantava "Mourinho vieni a teatro" Moratti ha lasciato lo stadio scuro in volto, e si capisce il perchè, per quello che ha visto. Difesa impacciata e imbambolata, centrocampo scolapasta, attacco inesistente. Julio Cesar impacciato (anche se ha salvato la squadra dalla goleada), Maicon continuamente bevuto da Pedro, Chivu non pervenuto, Zanetti non era lui, Cambiasso schiacciato e incapace di uscire, Motta lento e inconcludente, Eto'o e Milito non pervenuti.
Poco conta che Mourinho abbia ammesso (e gli è costato farlo) che l'Inter è inferiore al Barca anche senza Ibra e Messi, i tifosi sapevano che si poteva perdere, ma la gente si aspettava, semmai, di perdere giocando.
m.n.