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“Gestore straniero prepotente e offensivo: “Veneziana di me*da”. La lettera

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Buona sera,
scrivo perché sono stata insultata dal titolare di un ristorante a Venezia, con la scritta sulle vetrine “cucina tipica veneziana”, lui che è di origine cinese, ma poco importa di dove sia, ma quello che ha detto.
Riporto le sue testuali parole: “Sei ignorante, Veneziana di me*da, Brugnaro è mio amico, voi Veneziani non avete voglia di far niente e nemmeno di lavorare per quello ci prendiamo tutto noi”.

Sinceramente una persona così potrebbe anche chiudere per me “Veneziana de m….”.

Ah si, la motivazione di tanta cattiveria ancora non la ho capita, forse perché ho fatto presente che le cicche delle sigarette, che i suoi schiavi buttano per terra, dovrebbero buttarle in un posto diverso rispetto alla strada pubblica, anche se a detta loro “le raccolgono a fine serata”.
Resta il fatto che di giorno ogni persona che passa le butta là perché vede le altre.

Non metto il nome del locale e nemmeno dove è situato.
Vi ringrazio per aver letto il mio sfogo.

Una veneziana
(lettera firmata)

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18 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Maria San Zanipolo ricordo invece che i bulletti eravate voi, a formare i gruppetti ai cancelli per impedire agli altri di andare a scuola quando decidevate che era “sciopero” o “assemblea”… e comunque la saluto, non perderò altro tempo a parlare con lei, tanto i risultati di come avete ridotto il Paese sono sotto gli occhi di tutti, quando vorrà aprire gli occhi sarà sempre ora…

  2. naturalmente, se fosse stato tutto a parti invertite, l’eventuale epiteto “Cinese di m…” avrebbe subito fatto scattare l’allerta razzismo nazionale, con interrogazioni parlamentari sul fenomeno. ma visto che i veneziani possono essere liberamente insultati, ce ne faremo una ragione ed andremo avanti, sempre più derisi, insultati, denigrati.

  3. Purtroppo c’è stato chi ha aperto le porte ai cinesi a scapito dei lavoratori italiani con la liberalizzazione delle licenze ….forse perché così ci fanno qualche sconto sulle rate milionarie di interessi che dobbiamo pagare perché hanno acquisito gran parte del nostro debito pubblico ?

  4. Una veneziana, è importante ricordare che nessuno dovrebbe mai essere sottoposto a insulti o mancanza di rispetto. La tua preoccupazione per l’ambiente e la pulizia delle strade è comprensibile e apprezzabile.
    Potrebbe essere utile segnalare l’incidente alle autorità locali o all’ente turistico, aepe, in modo che possano prendere provvedimenti appropriati. Anche se non hai menzionato il nome del ristorante, potrebbero essere in grado di aiutarti sulla base delle informazioni che hai fornito.

      • Certo, Margherita. La tua affermazione sembra essere un adagio che suggerisce che le persone possono essere giudicate in base alle compagnie che tengono. Per quanto riguarda la seconda parte del tuo messaggio, sembra che tu stia esprimendo un desiderio di distanza o separazione da una certa persona o gruppo. Continua così.

  5. Invece dovrebbe scrivere dov’è, per far sì che nessuno ci vada. E anche perchè Guardia di Finanza e Nas gli facciano una visitina. Ma guarda come gli stranieri ringraziano per l’ospitalità ricevuta !

    • Ospitalità?!? Per favore non confondiamo il diritto alla libera impresa con la buona educazione. Quel ristoratore citato nella lettera, da chi avrà imparato a nascondersi dietro il Brugnaro di turno o a buttare le cicche per terra? Questo è il bell’esempio dato ai lavoratori non nati in Italia (e pure ai loro eredi nati, cresciuti e scolarizzati qui) per cui mi viene da risponderti con “chi è causa del suo mal…”
      Quando ero piccola erano i meridionali, poi i magrebini vucumprà, poi gli albanesi in fuga, i rumeni dopo l’allargamento a est, ora i cinesi. Se non cambiamo registro e iniziamo ad essere davvero ospitali, un giorno toccherà ai nostri subire un cambiamento imposto dai numeri. Pure le nonne e bisnonne d’Italia sono fuggite a milioni, anche e soprattutto dalla miseria 100% made in veneto. Dopo tante sofferenze, pure le cattiverie di chi non accettava il cambiamento in corso (che bell’ospitalità ancora oggi latrare frasi come: “prima gli italiani”). Detto ciò, ha ragione l’autrice della lettera a lamentarsi delle brutte parole ricevute, andrebbe ringraziata per aver condiviso una brutta esperienza.

      • Guardi signora, non voglio fare polemica con lei, mi limito ad osservare che voi del “partito dell’accoglienza” avete molto, ma molto, di discutibile, come il verbo “latrare” che usa lei dando implicitamente dei cani, ai nostri connazionali che magari sono in graduatoria da anni per una casa pubblica e si vedono regolarmente superare da nomi stranieri che arrivano qui con 4-5 figli. In questi termini “Prima il Veneto” non solo è opportuno, ma anche doveroso!

        • Dalla Treccani:
          latrare
          v. intr. [dal lat. latrare] (aus. avere).
          Fig., spreg., di persona, sbraitare, esprimersi irosamente o sparlare con malanimo di qualcuno ad alta voce: questi invidi … non vorrei avessero causa di l. di nuovo (Machiavelli).
          Bastava cercare su google…prima l’italiano!

          • “intellighenzia radical-chic che ha rovinato l’Italia” che belle parole, anche a scuola facevi il bulletto con chi ti bagnava il naso o lo sei diventato a furia di ripetere a vanvera gli slogan di chi da anni e anni mangia e beve a spese di tutti? a sto punto era meglio che ripetessi il catechismo, o anche lì l’accoglienza non andava bene? Eh mario ti ricordi? carità, solidarietà, altruismo, ti ricordi? dai che se vuoi ce la fai anche te

        • Mario invece facciamola sta polemica. Per me è esattamente la stessa dinamica vissuta dalle NOSTRE famiglie in fuga dall’ITALIA.
          Iperbole in negativo:
          Al Capone nacque il 17 gennaio 1899 a Brooklyn, New York, quarto dei nove figli concepiti da una coppia di immigrati italiani (…) s’imbarcarono in una nave per gli Stati Uniti nel 1895, passando prima per Fiume.
          In positivo:
          Harry Warren è nato Salvatore Antonio Guaragna, uno degli undici figli degli immigrati italiani Antonio e Rachel De Luca Guaragna, ed è cresciuto a Brooklyn, New York.
          (…)
          Ti ricordo anche che quando i nostri padri erano bambini, non 2000 anni fa, ogni donna italiana (al tempo si diceva “onesta”) andava in giro col velo in testa. Ti ricorda qualcosa? La democrazia obbliga all’impegno civile ed all’accettazione delle diversità. Detto ciò, quel ristoratore rimane un gran maleducato.

          • È interessante vedere come le storie di immigrati italiani come Al Capone e Harry Warren possano essere interpretate in modi così diversi.
            Hai ragione nel dire che la democrazia richiede impegno civile e accettazione delle diversità. Questo include il rispetto per le tradizioni culturali, come il velo indossato da molte donne italiane in passato.
            Tuttavia, è importante ricordare che il rispetto dovrebbe essere reciproco. Il comportamento del ristoratore che hai menzionato non sembra rispettoso.

      • Hai ragione nel sottolineare che l’ospitalità non dovrebbe essere confusa con il diritto alla libera impresa. Ogni individuo, indipendentemente dalla sua origine, ha il diritto di essere trattato con rispetto e dignità. Questo include i lavoratori non nati in Italia e i loro discendenti che sono nati, cresciuti e istruiti qui. Quindi devono rispondere alle Leggi del paese che li ospita rispettandole.

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