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Gelosia Costruttiva e Gelosia Distruttiva. A cura del dott. Angelo Mercuri

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In un normale rapporto di coppia tra uomo e donna una certa dose di reciproca gelosia è fisiologica e utile: serve per tracciare e ribadire con una piccola dose di sospetto e sorveglianza i limiti della libertà individuale e, nella spiacevolezza dei brevi bisticci che provoca, serve da deterrente anticipando in miniatura ben più pesanti attriti che si verificherebbero per tradimenti veri.

Ancora, serve a comunicare attaccamento, dedizione, dipendenza, affetto esclusivo, sentimenti che rinforzano il legame di coppia e suscitano in chi ne è oggetto un senso gratificante di sicurezza e di autostima: se il tuo compagno/a è geloso significa che ti considera attraente e pericolosamente appetibile. Ancora, una piccola dose di gelosia costruttiva spinge chi la prova a mantenersi in competizione coi possibili rivali aumentando il proprio valore e, di conseguenza, migliorando la qualità del rapporto.

Soprattutto le donne poi sanno suscitare ad arte una certa gelosia nel compagno quando vogliono ricordargli che una donna non è mai un acquisizione definitiva ma va riconquistata spesso.
Nell’ambito di una coppia stabile, inoltre, un po’ di gelosia reciproca serve a mantenere viva l’attrazione sessuale perché la constatazione che il partner piace anche ad altri ne aumenta la desiderabilità.

Fino ad un certo punto dunque la gelosia è utile per chi la prova, per chi ne è oggetto e per la coppia.

Purtroppo molto diffusa è una forma eccessiva di gelosia in cui diviene operante una sorta di automatismo patologico che porta il geloso a soffrire per continui sospetti infondati il che porta a litigi e, alla fine, alla rottura del rapporto e, paradossalmente, alla perdita della persona apparentemente tanto amata. In alcuni casi è ipotizzabile che soggetti gelosi per senso di inferiorità e tendenze depressive, mettano inconsciamente fine alle proprie sofferenze distruggendo l’amore coi litigi, liberandosi così dal fuoco della gelosia.

La gelosia dunque, quando supera un certo limite sfugge al controllo e diventa una forza non più finalizzata alla protezione del rapporto ma orientata verso misteriosi scopi distruttivi: dire ad un geloso patologico che rischia di perdere il partner a causa della sua eccessiva gelosia non lo farà rinsavire ma ne aumenterà solo la disperazione perché egli (escludendo i gelosi psicotici paranoici) è già consapevole dell’irrazionalità del proprio sentimento e del rischio che il proprio atteggiamento soffocante distrugga i rapporto ma non è in grado di trattenersi.

Vi sono principalmente tre cause di gelosia eccessiva e ingiustificata:

  1. Paranoia: le personalità paranoiche (con vari gradi, da semplici accenni fino a psicosi da ricovero), avendo una percezione esaltata della propria importanza nel mondo, provano la diffusa sensazione di essere al centro di eccessive attenzioni, invidie e trame altrui da cui estrema cautela, circospezione e sospettosità: in genere tali gelosi non sanno amare veramente e ciò che temono non è la perdita del partner ma la bruciante ferita dell’inganno e del tradimento.
  2. Depressione: all’opposto del paranoico il soggetto depresso ha disistima di se, si sente debole e privo di capacità combattiva e competitiva. Questo lo porta inevitabilmente a sentirsi incapace di trattenere accanto a sé il partner; da qui la malinconica sensazione che il compagno/a sia in procinto di abbandonarlo.
  3. Ossessività: l’ossessivo, nelle cose cui tiene particolarmente, diviene estremamente ansioso e incapace di sopportare l’incertezza; da qui, il dubbio costante e il bisogno continuo di prove e rassicurazioni riguardo all’affetto e alla fedeltà del partner. Egli (o ella anche se l’ossessività è più maschile) è perfettamente consapevole della realtà e del suo essere ingiustamente petulante e soffocante ma non è in grado di interrompere la ricerca di sicurezze.

Ad aggravare tutto questo vi sono poi condizioni aggiuntive che aumentano il senso di impotenza, di minoranza e di insicurezza del soggetto geloso quali le malattie fisiche, le difficoltà nei rapporti sociali, i disturbi sessuali, una situazione economica, sociale o lavorativa di basso livello nonché l’atteggiamento del partner in società, se molto estroverso e appetibile.

Per concludere, va ricordato che in generale a spiegazione di certi comportamenti umani autolesionistici e apparentemente assurdi (come la gelosia ingiustificata e distruttiva ma non solo) va sempre considerata l’esistenza di una forza sovra-individuale che guida le nostre pulsioni e azioni: è la forza biologica o della Natura, organizzata per dare la priorità al bene collettivo, al bene della specie piuttosto che a quello dell’individuo; per questo la Natura, quando vuole fermarci, semina di trappole le nostre vite facendoci appetire proprio ciò che ci distrugge (nel nostro caso, il geloso patologico è spinto a proteggersi con la gelosia, la quale in realtà lo distrugge).

Un rapporto di coppia tra uomo e donna è attentamente sorvegliato dalle leggi biologiche perché è la fucina in cui nasce e prosegue la vita con figli e nipoti da seguire: non c’è pertanto da meravigliarsi se in una giovane coppia, grossi difetti di uno dei due partner (come paranoia, depressione, ossessività) che rendano il soggetto momentaneamente poco adatto a procreare ed accudire la prole, possono diventare motivo di dissoluzione della relazione con modalità (tipo una gelosia soffocante e distruttiva) apparentemente assurde se analizzate solo sul piano individuale ma perfettamente comprensibili se guardate dall’alto della finalità biologica che mira al bene della discendenza e non vuole che il rapporto vada oltre.

Un caro saluto,

A. Mercuri

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