Chiesti ieri sei anni di condanna per i sei giovani che il 2 settembre 2012 aggredirono a Mestre Gabriele Sinopoli, fratello del direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli, deceduto nel 2014, dopo una lunga serie di ricoveri, in seguito all’aggressione mentre stava rientrando a casa.
Secondo il pm Stefano Buccini, l’accusa per i giovani è di lesioni volontarie e rapina (escluso l’omicidio) perché non ci sarebbe nesso causale tra il pestaggio e la morte dell’uomo. Tre sarebbero stati i ragazzi veri responsabili dell’aggressione, ma l’accusa ha chiesto di equipararli tutti visto che gli altri erano presenti e li avrebbero lasciati agire con la violenza.
Dopo il pestaggio poi, i ragazzi avrebbero proseguito la goliardica notte con gli altri tre amici, “non ponendosi – ha rilevato Buccini – alcun problema sull’accaduto per poi ‘proteggere’ gli amici una volta bloccati dalle forze dell’ordine”.
I familiari, costituitisi parte civile nel processo, hanno invece chiesto la condanna degli imputati per omicidio preterintenzionale.
Gabriele Sinopoli era stato aggredito il 2 settembre del 2012, come riportano le cronache, dal “branco” perchè colpevole di aver suonato il clacson per cercare di far spostare il gruppo che gli ostruiva la via del rientro a casa dopo essersi recato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il fatto era accaduto in via Verdi, a Mestre. I teppisti avevano poi inseguito fino a casa in via Manin il 64enne e dopo averlo raggiunto lo avevano massacrato di botte. Gabriele Sinopoli, ricoverato all’ospedale dell’Angelo, ha lottato a lungo tra la vita e la morte dopo l’intervento urgente a cui è stato sottoposto per l’ematoma cerebrale provocato dai colpi subiti.
L’episodio aveva suscitato indignazione e rabbia in tutta la città.
Grazie ad un testimone che era riuscito a trascrivere il numero di targa con cui gli aggressori si erano allontanati era stato possibile risalire ai responsabili del pestaggio.
Il 12 aprile 2014, all’alba, poco prima delle 6, Gabriele Sinopoli moriva lasciando nello sconforto i suoi cari. Era ricoverato dal 20 marzo in seguito all’ennesimo attacco epilettico che l’aveva mandato in coma.
Redazione
14/05/2015
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