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G20 a Venezia, ecco cos’è

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Stanno arrivando a Venezia, nella città che incarna il sogno.
Arrivano in sella dei loro cavalli vincenti al traguardo dell’economia, sono loro i rappresentanti dei 20 Paesi più forti al mondo, sono i ministri delle Finanze e i governatori delle Banche Centrali del G20 che si confronteranno nelle sale di un Arsenale blindatissimo per l’occasione.
Nonostante le rassicurazioni del prefetto Vittorio Zappalorto, la città è inquieta ed è proprio per questo ‘affanno muto’ che i veneziani esporranno alle finestre lenzuola bianche con la scritta in rosso SOS, sperando che quel messaggio sia compreso e trasmesso nel mondo, fino a giungere all’Unesco, perché ne tenga conto, di quell’urlo.

 

Intanto abbondano le misure di sicurezza intorno all’Arsenale, dove i ministri e le loro delegazioni, trecento circa, si confronteranno sulle sorti del pianeta. E dovranno tener conto delle tante voci del mondo ambientalista, della cultura, della scienza e dell’economia che chiedono un’inversione di rotta, rivendicano una politica che si ispiri al valore della vita, della natura, della salute, del rispetto del pianeta, piuttosto di quella fin qui giudicata “una scelta speculativa nella logica del profitto”.
Arriveranno in tanti, si temono disordini, anche per la differente natura delle ragioni dei partecipanti, che oltre alla rappresentanza delle associazioni e dei Comitati, dei quali si conoscono lo stile contestatario, gli slogan e i comportamenti mai violenti, preoccupa la presenza contemporanea di Forza Nuova e dei No Global.

 

Sono stati consegnati i pass ai residenti e a chi alloggia negli alberghi per poter entrare e uscire dalla zona interdetta da varchi di sicurezza, cancelli nelle calli adiacenti e cordoni di sorveglianza di grande impatto sociale.
1500 agenti, fra polizia, specialisti sommozzatori, a proteggere i delegati e la città.
Intanto però uno striscione è sventolato dal ponte di Rialto per volontà delle associazioni e dei comitati che il 9 e il 10 Giugno manifesteranno pacificamente alle Zattere in contemporanea agli incontri in Arsenale. La scritta: “We are the tide and you are only G20. (Noi siamo la marea e voi siete solo il G20)”. 

La presidenza del G20 2021 è stata assegnata all’Italia, per la prima volta, perché leader con 20 paesi economici mondiali.
Il nostro Paese segnato dalla pandemia, dal crollo economico e dalla crisi ambientale ha ospitato il G20 a Roma
nel mese di maggio con incontri sui temi della cultura e del turismo e con il Global Health Summit.
Le successive tappe sono state:
Catania per lavoro e istruzione tra il 22 e il 23 giungo; Matera e Brindisi su esteri e cooperazione Sociale tra il 28 e il 30 giungo; e ora Venezia tra il 7 e l’11 luglio, come detto, che ospiterà il vertice dei ministri dell’economia e delle finanze e dei governatori delle banche centrali, il Global Forum on Productivity dell’OECD, l’International Taxation Symposium e, forse prima per importanza, la conferenza G20 sul clima; seguirà Napoli su ambiente ed energia tra il 22 e il 23 luglio; Roma su salute il 5 e il 6 settembre; Firenze su agricoltura tra 19 e 20 settembre; Sorrento su commercio il 5 ottobre.
Infine, l’agenda del G20 italiano si concluderà a
Roma con il vertice dei capi di Stato e di governo il 30 e 31 ottobre 2021.

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Che cos’è il G20?
Il G20 nasce nel 1999 con il primo incontro di Berlino al quale parteciparono i ministri delle finanze e i banchieri centrali dei 20 paesi considerati i più industrializzati del pianeta. Ne fanno parte i membri del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, coordinati dall’UE), i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), più Australia, Arabia Saudita, Argentina, Corea del Sud, Indonesia, Messico e Turchia e, infine, Spagna e Paesi Bassi come soli osservatori ospiti.
I paesi che compongono il G20 rappresentano più dell’
80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale, il 60% della popolazione del pianeta e sono i responsabili di oltre l’85% delle emissioni globali di gas serra climalterante. (Fonte Ultima Voce) 

Proteste, mobilitazioni e manifestazioni sociali
Associazioni, movimenti sociali e organizzazioni lottano da decenni contro il processo ritenuto antidemocratico che guida le azioni del G20 chiedendo alternative socialmente, economicamente ed ecologicamente rinnovate e sostenibili.
Nel corso degli anni, le
manifestazioni e le proteste contro G7, G8 e G20 sono state innumerevoli.

Questo G20 dovrà armonizzare le sue scelte operative ed economiche in ragione di un pianeta affondato nell’epidemia, alle prese con la crisi dei sistemi sanitari e ospedalieri, la crisi economica e del mercato del lavoro, e gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.
Il G20 dovrà preoccuparsi anche di convincere il mondo con scelte che devono agevolare e restituire giustizia ai paesi poveri e ignorati e al pianeta ferito. 

Confortati dall’ assessore comunale veneziano allo Sviluppo economico e al Turismo, Simone Venturini, che vede in questo evento “Una grande opportunità per la nostra città, un’importante occasione per raccontare la ripartenza di Venezia e la forte volontà di rilancio dopo un anno e mezzo segnato da grandi difficoltà” confermando che “Anche nei giorni del G20, a Venezia, siamo pronti ad accogliere i turisti e i visitatori da ogni parte del mondo”, ai veneziani non rimane che sperare che il suo ottimismo sia ben riposto.

Andreina Corso

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ma Venturini cos’è che vede? …ci vede bene?Non vede che i veneziani sono imbestialiti e privati persino di andare a trovare i parenti?
    Io vedo solo una cosa: che manca un Robin Hood mondiale, e che se ne vadano a quel paese (per non usare un termine più volgare…) che ci hanno rotto le palle! Perché dovevano farlo proprio a Venezia???Perché il sindaco non si è opposto?
    Veneziani ancora umiliati e sottomessi agli interessi economici stranieri!

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