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Francese ricercata arrestata dai carabinieri a Mestre. Si spostava in autobus

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Francese ricercata arrestata a Mestre. La donna è caduta nella rete dei controlli incessanti dei Carabinieri: pescata a bordo di un autobus Flixbus, si è rivelata una straniera ricercata, su doppio provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, con una lunga lista di episodi a carico, iniziati addirittura quando era ancora minorenne.

L’attività di controllo sul territorio degli uomini della Compagnia Carabinieri di Mestre si dipana anche attraverso vie di comunicazione poste sotto attento monitoraggio. Questa volta il gettonatissimo “Flixbus”, prenotabile via app e dall’utilizzo più flessibile, si è rivelato il mezzo preferito di una 25enne nata in Francia, ma già censita in Italia per i numerosi precedenti penali, nello specifico per una sfilza di reati contro il patrimonio e la persona commessi nel centro e nel nord dello stivale.

I Carabinieri infatti hanno quindi dato corso ad un ordine di carcerazione emesso a suo carico già dal Tribunale per i minorenni di Bologna, che ne disponeva la cattura e la traduzione in carcere, per scontare una pena già comminata e pari a 7 anni, 4 mesi e 17 giorni di reclusione, poiché la ragazza si era resa responsabile di una serie di reati commessi tra Ancona, Forlì, Cesena, Reggio Emilia e Pescara nel periodo 2013-2017. Dopo gli ulteriori approfondimenti effettuati in caserma però, è emerso che la stessa donna, con altro nome, aveva a carico un altro ordine di carcerazione, emesso questa volta dal Tribunale di Firenze con condanna ulteriore a 8 anni 4 mesi e 17 giorni sempre per furti in abitazione, centri commerciali e rapine, commessi in quel capoluogo nel 2019.

E’ stata dunque evidente che la donna si spostava tramite il famoso gestore di viaggi in autobus “flessibili”, nella speranza di eludere i controlli delle Forze di Polizia, magari tentando di estendere il suo raggio di azione al nord-est.

Controllata e rintracciata ancor prima di scendere dall’autobus, la ragazza è stata quindi dichiarata in stato di arresto e condotta prima presso gli uffici del N.O.R.M. per le attività del caso, al termine delle quali, è stata definitivamente tradotta presso il carcere della Giudecca, a disposizione delle due Autorità Giudiziarie procedenti.

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