“Le forzature arroganti non pagano e la Regione ne ha avuto l’ennesima riprova. Quanto accaduto con l’Azienda Zero sia da monito per il prossimo Piano sociosanitario”. È quanto affermano il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e il consigliere Bruno Pigozzo dopo la condanna, da parte del Tribunale di Verona, per comportamento antisindacale nei confronti di Azienda Zero e Ulss Scaligera, accogliendo il ricorso promosso dalla Fp Cgil contro l’accordo per il trasferimento di personale e fondi contrattuali alla neonata Azienda Zero.
“Non è la prima volta che la Giunta decide di tirar dritto come un treno, non ascoltando pareri e proposte dell’opposizione, finendo poi per deragliare. Questo metodo si sta purtroppo consolidando. Durante la discussione in aula sulla riforma sanitaria che prevedeva la costituzione dell’Azienda Zero avevamo detto che si stavano forzando le tappe e che ci sarebbero state conseguenze negative. Per quanto riguarda la riorganizzazione del personale e i trasferimenti erano necessari maggiore attenzione e, soprattutto, ascolto di tutte le parti in causa. A cominciare dai sindacati. Così non è avvenuto, non c’è stata alcuna contrattazione finendo per penalizzare i lavoratori e anche l’utenza. La sentenza di condanna conferma in pieno le nostre critiche”.
“Questa lezione – aggiungono in conclusione Fracasso e Pigozzo – ci auguriamo serva alla Giunta Zaia per capire che occorre cambiare registro. Siamo alla vigilia della discussione sul Piano sociosanitario e sembra ci sia ancora l’intenzione di accelerare e bruciare i tempi per arrivare prima possibile all’approvazione. Non è la strada giusta. Chiediamo invece un immediato coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interesse nel settore sociosanitario, perché è dal confronto che nascono le soluzioni migliori”.