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Federica Giacomini, in arte Ginevra Hollander, trovata morta

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Federica Giacomini, in arte Ginevra Hollander, trovata morta

Federica Giacomini, in arte Ginevra Hollander, rappresenta un giallo degli ultimi tempi a cui forse oggi è possibile dare la prima risposta: la donna potrebbe esser stata trovata morta.

La ragazza, che fino ai giorni della sparizione era nota per la sua attività di pornostar con il suo nome d’arte, potrebbe essere la donna rinvenuta in una specie di cassa immersa nelle acque del lago di Garda, a Malcesine, in località Castello di Brenzone.

Il recupero del corpo sta avvenendo in queste ore e per il momento gli investigatori della squadra mobile di Vicenza, che da mesi stanno lavorando alla scomparsa della donna, non si esprimono, ma la teoria che si possa trattare di lei è più di una sensazione.

Federica Giacomini, in arte Ginevra Hollander, era improvvisamente scomparsa a capodanno e l’ultima sua traccia era stata una telefonata per gli auguri alla sua famiglia. Gli investigatori avevano battuto la pista che portava a Franco Mossoni, suo compagno attualmente in un ospedale psichiatrico giudiziario, ma finora, anche per l’assenza della persona e del suo corpo, non era stato possibile formulare ipotesi di reato attendibili.

Oggi la svolta, con il ritrovamento di un corpo di donna all’interno della cassa affondata nell’acqua, sul quale ora i consulenti svolgeranno gli accertamenti del caso.
Federica Giacomini, in arte Ginevra Hollander, trovata morta in quella bara sommersa farebbe decretare la fine del giallo della sua sparizione, facendo aprire quello del suo omicidio.

Federica, bella ragazza 43enne era scomparsa nel nulla, la denuncia dei genitori ai carabinieri di Desenzano del Garda diceva che: «Non sappiamo che fine possa aver fatto, lei ci chiamava regolarmente ma da dicembre non l’abbiamo più sentita».

La pista principale degli inquirenti della seconda sezione della squadra mobile ha puntato su un 55enne bresciano con casa a Vicenza, “Rambo”. L’uomo attualmente si trova ricoverato in una struttura protetta da quando decise di travestirsi da Rambo – con mimetica, anfibi e giubbotto antiproiettile – per scatenare il putiferio tra i corridoi dell’ospedale di Vicenza.
«Stava con me, poi è finita», avrebbe spiegato l’uomo parlando di Federica.

Redazione

[17/06/2014]

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