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Fedeltà di Marco Missiroli – Cosa vuol dire essere fedeli?

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Se siamo fedeli a noi stessi, quanto invece, siamo infedeli agli altri? Questo il quesito che pone Marco Missiroli, l’autore famoso per Atti osceni in luogo privato (ha vinto il Premio Super Mondello) che con Fedeltà (Einaudi, pagg.230, 19,00), il suo nuovo romanzo, indaga l’animo umano e la bellezza e non, dei sentimenti e dei rapporti.

Carlo è uno dei protagonisti. È stato visto nel bagno dell’università mi nella quale insegna, insieme a una studentessa: «Si è sentita male», racconta al rettore, alla moglie Margherita, e Sofia, la ragazza, conferma la versione.
Margherita e Carlo però, non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un’ossessione e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. I due vivono tra ambizioni e fallimenti, desideri e passioni.
Margherita ha scambiato la carriera di architetto con la stabilità di un’agenzia immobiliare e per lei tutto si complica quando il suo fisioterapista Andrea innesca nella donna l’interrogativo: se siamo fedeli a noi stessi, quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua in tutti i legami, tramite Anna, la madre di Margherita.

In una Milano viva, che fa da sfondo, ma sembra quasi protagonista insieme ai personaggi, ci sono le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli del 2018 della Milano da bene ed una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi.
In questa atmosfera quasi onirica e sospesa, oltre a stagliarsi le figure protagoniste, a farla da padrone sono il senso di attesa, di incompletezza, di sospensione: si aspetta che accada qualcosa, ma probabilmente non accadrà mai.

Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue da sempre. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito e il posto da professore l’ha ottenuto grazie a suo padre. Margherita ha dovuto fare delle rinunce, soprattutto per il marito, Andrea a 26 anni è combattutto tra un lavoro che ama e l’attività del padre, tra l’attrazione al pericolo e ai rapporti complicati.

Anna il faro del romanzo, la madre di Margherita, ma la confidente di tutti, che però nasconde un suo segreto, che solamente il lettore scoprirà. È uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell’esistenza e dell’essenza stessa del romanzo.
Un intreccio di vicende, anime e situazioni familiari complesse, che pongono quesiti su cosa sia veramente la fedeltà, se siamo leali e fedeli con chi ci sta attorno e se lo siamo con noi stessi.

Tra flashback, una prima parte ambientata nel 2009 e la seconda nel 2018, Fedeltà mantiene una narrazione profonda, una prosa poetica, va a fondo nei sentimenti, finisce per diventare un racconto intimo, da non lasciare scampo, che scruta a fondo i pensieri e le emozioni dei protagonisti, trascinando il lettore in una lettura coinvolgente.

Alice Bianco

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