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Euro falsi di ottima fattura: maxi operazione con arresti anche in Veneto

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I Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Benevento, nelle province di Benevento e Napoli, con la collaborazione della Polizia Francese, Belga e Britannica e il coordinamento di Europol, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 44 indagati (8 in carcere, 27 agli arresti domiciliari, 8 all’Obbligo di Dimora, 1 all’obbligo di presentazione alla p.g.).

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico transnazionale, produzione di monete, spaccio e introduzione di monete falsificate in Italia e all’estero, oltre a spaccio di sostanze stupefacenti e concorso nei medesimi reati.

Il provvedimento è stato eseguito nelle regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Molise e Umbria, oltre che all’estero (Francia, Belgio e Gran Bretagna).

Le attività d’indagine, avviate nel mese di ottobre 2017 da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Benevento, traggono origine da numerosi sequestri di banconote contraffatte di 50 euro compiuti a Benevento e in altre cittadine limitrofe.

In particolare, in concomitanza con le attività di investigazione relative alle condotte estorsive messe in atto da un 55enne pregiudicato locale, i militari hanno accertato che quest’ultimo era dedito anche alla spendita di banconote contraffatte presso vari esercizi commerciali.

Considerata la specificità della materia e tenuto conto dell’esistenza di un gruppo di investigatori specializzato nel contrasto di quello che è chiamato money counterfeiting, l’attività veniva condotta a partire dal gennaio 2018, assieme al Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma che, in prima battuta, ha provveduto a una verifica analitica delle banconote da € 50 oggetto di sequestro, appurando che non erano mai state, prima di allora, censite in alcuna classe di contraffazione.

Si era quindi di fronte a una nuova specie di contraffazione, caratterizzata da un’ottima qualità di realizzazione, in quanto prodotta con metodi di stampa off-set, estremamente insidioso sia per la perizia tecnica, sia per la consistenza del supporto cartaceo che, sebbene non filigranato, manifestava caratteristiche fisio-morfologiche similari a quelle genuine, soprattutto al tatto e alla vista.

L’estensione degli accertamenti tecnici ha consentito in seguito agli investigatori di individuare un altro soggetto beneventano, 69enne, ritenuto il vero fulcro di un’associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e spendita di banconote, non solo di euro ma anche di valute internazionali, destinate al mercato italiano e a quello straniero, con particolare riferimento ai territori di Francia e Belgio, con i quali il pregiudicato beneventano “lavorava” da oltre vent’anni.

In estrema sintesi, le attività di indagine hanno consentito di provare l’esistenza del sodalizio criminoso tra il 69enne beneventano, promotore e principale “broker” di valute contraffatte in Italia e all’estero, e tre soggetti napoletani: tra cui un fornitore/depositario, un collettore principale nell’area campana del prodotto nummario e un tipografo abilissimo storicamente inserito nel cosiddetto Napoli Group, cartello costituito dai più abili falsari di valute, sin dall’epoca della lira, in Italia.

Attorno a tali personaggi, di maggiore rilevanza, sono stati individuati, nel corso delle indagini, un numero ampio di accoliti e faccendieri, tutti legati da rapporti di servizio e/o di utilità, che, nel complesso diramavano la rete dei falsari ben oltre i confini campani, alimentando canali distributivi in tutto il territorio e anche fuori confine.

Attraverso il costante monitoraggio del 69enne beneventano, è stato delineato il percorso del traffico di valuta dall’area del giuglianese, in provincia di Napoli, sino all’area lombarda, attraverso il contributo di altri sodali, fino a spingersi in Francia attraverso un 37enne belga e un 33enne francese, giunti a Benevento per ricevere banconote di alta fattura da smerciare nei propri territori di origine.

Inoltre, è sempre l’elemento di vertice beneventano del sodalizio a dare la stura al tentativo di produzione di banconote contraffatte a partire dalla stampa su carta filigranata originale del quale si è trovato in un certo periodo in possesso. In seguito, le indagini hanno consentito ai militari dell’A.F.M. di individuare l’esistenza di una stamperia clandestina di monete da 50 cent di € allestita a Villanterio (PV), sequestrata il 9 luglio 2018 e conclusasi con l’arresto di 3 soggetti.

In definitiva, le indagini, partite dalla provincia di Benevento e preliminarmente concentrate nei confronti di soggetti locali, hanno consentito di evidenziare una rete di smercio estesa all’intero territorio nazionale e all’estero, realizzata con criteri fiduciari attraverso l’impiego di emissari/corrieri, nonché di individuare una vera e propria organizzazione dedita alla produzione di valuta falsa.

Peraltro, l’attività investigativa è stata caratterizzata, in data 10 febbraio 2018, da un importante sequestro operato dai militari della Compagnia di Napoli Stella, che hanno proceduto all’arresto di un 70enne tipografo, il quale gestiva un vero e proprio centro di stoccaggio di banconote false. Nella circostanza, nel corso di una perquisizione, la Polizia Giudiziaria procedente ha rinvenuto nel terreno di proprietà dell’arrestato, nove contenitori in plastica per alimenti, sotterrati, all’interno dei quali erano state stipate confezioni di banconote false, per un totale di circa 41 milioni di euro, in banconote del taglio da 50 e 100 euro. Insieme alla valuta falsa, sono state sequestrate anche le “matrici metalliche” necessarie per la produzione delle stesse con metodo off set ed alcune prove di stampa.

A tale importante risultato operativo, si aggiungevano, negli anni 2018 e 2019, plurimi arresti in flagranza di corrieri trovati in possesso di diverse decine di migliaia di euro, destinati anche all’estero, operati tra Napoli e Benevento da parte dei militari dell’Arma, che consolidavano il ruolo del 69enne sannita, il quale, grazie alle sue capacità e rete relazionale, riusciva ad alimentare un canale distributivo europeo gestito dal fratello 56enne – residente a Parigi – il quale, a sua volta, si serviva di due collaboratori, operanti nell’ambito del traffico di valuta in Francia e Belgio.

Questo aspetto investigativo ha evidenziato l’elevata pericolosità e ramificazione dell’ipotizzata associazione, stabilmente radicata nel territorio beneventano, alla quale è stata contestata l’aggravante della transnazionalità.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali – di cui 5 eseguite all’estero (Francia, Belgio e Gran Bretagna) grazie al contributo di Europol – sono state effettuate numerose perquisizioni personali e locali anche nei confronti di ulteriori 30 soggetti indagati in stato di libertà.

Inoltre, il Gip del Tribunale di Benevento ha disposto un sequestro preventivo di beni, finalizzato alla confisca, nella disponibilità di uno degli elementi di vertice napoletano in evidenti sproporzioni rispetto ai redditi dallo stesso dichiarati.

La misura richiesta della locale Procura è stata proposta dai militari del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma a seguito di autonoma e parallela indagine patrimoniale condotta con successiva denuncia di 8 soggetti. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro 50 appartamenti, 8 locali commerciali, 2 terreni, 10 società operanti in vari settori, 12 veicoli, 1 lussuosa imbarcazione da diporto e 22 conti correnti, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 8.000.000,00 di euro.

(foto da archivio)

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