Il corpo di Priebke, senza vita, è stato trovato verso l’ora di pranzo sul divano della sua dimora in via Cardinal San Felice. “Da alcuni giorni non stava bene e alcuni medici lo seguivano – ha detto Giachin i- è comunque stato lucido fino alla fine. L’ultima volta che l’ho sentito è stato ieri sera. È sicuramente morto di vecchiaia”.
L’avvocato rivela che l’uomo ha lasciato un’intervista scritta e un video, “testamento umano e politico” – ha detto il legale – della “La dignità con cui ha sopportato la sua persecuzione ne fanno un esempio di coraggio, coerenza e lealta”.
Il 7 marzo 1998 la corte militare d’appello di Roma condannò Priebke all’ergastolo assieme ad un altro ex ufficiale delle SS, Karl Hass, per la strage del 24 marzo del 1944 passata alla storia come l’eccidio delle Fosse Ardeatine, conosciuto come l’evento “simbolo” della durezza dell’occupazione nazista di Roma.
L’ex ufficiale fu uno dei responsabili dell’eccidio in cui 335 civili e militari furono fucilati come rappresaglia per un attacco partigiano che aveva provocato la morte di 33 militari tedeschi.
“Non posso dire che piangerò. E’ morto un assassino che ha ucciso più persone di un serial killer, che non si è mai pentito di quello che ha fatto e che peraltro ha vissuto una vita lunghissima in parte anche felice” ha detto il presidente dell’Anpi Roma Francesco Polcaro. Mi auguro solo – continua – che le autorità non permettano che i funerali di questa persona si trasformino in una manifestazione di apologia del nazismo. Per i partigiani resterà sempre un feroce assassino e un nazista”.
Redazione
[11/10/2013]
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