Ebola in Italia non ha ancora “colpito”, è sempre bene ricordarlo.
Il medico ricoverato a Roma è stato fatto rientrare dalla Sierra Leone, dove ha combattuto l’epidemia sotto la bandiera Emergency.
Ebola in Italia ci è arrivato solo perchè il medico ricoverato a Roma è, appunto, italiano, ma non ci sono segnalazioni di altri soggetti positivi.
Detto questo, le preoccupazioni di questi giorni riguardano proprio lui, il medico italiano.
Il medico ricoverato allo Spallanzani di Roma avrebbe un rialzo di temperatura con più di 39 di febbre, accompagnata da altri sintomi: nausea, vomito e diarrea.
Le speranze sono aggrappate all’idea che si tratti di una reazione alla cura a base di plasma proveniente da pazienti già guariti. Una cura iniziata nei giorni scorsi, che ieri è stata modificata con l’aggiunta di un altro farmaco.
Il medico 50enne ricoverato a Roma per Ebola resta in prognosi riservata, ma per lo Spallanzani, che ieri ha emesso un bollettino uifficiale, non è emergenza.
«Le motivazioni del peggioramento sono spiegabili sia con la malattia, sia con i trattamenti. Il quadro di attenzione sostanzialmente non cambia, soprattutto perché la funzionalità renale si mantiene buona, i valori dei globuli bianchi e delle piastrine sono stazionari e non ci sono emorragie. Si registra una modesta alterazione della funzionalità epatica, ma il paziente è vigile e orientato. E’ vero che tende ad assopirsi, ma è facilmente risvegliabile, risponde a tono alle domande poste, riesce a deambulare autonomamente nella stanza e respira spontaneamente con erogazione di ossigeno al bisogno».
Questo, in sostanza, il quadro clinico del volontario di Emergency ricoverato a Roma da dove, moglie e due figlie per prime, tutti sperano che arrivino buone notizie.
Mario Nascimbeni
30/11/2014