Ritorna la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Ieri la Camera ha votato approvando con 335 sì e 186 no. Passa così il cosidetto decreto Lorenzin sugli stupefacenti che, di fatto, modifica la legge Fini-Giovanardi, bocciata da una sentenza della Corte costituzionale.
Il decreto Lorenzin con la nuova distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti è stato approvato attraverso la fiducia a Montecitorio. Deve ora passare al Senato dove ci sarà tempo fino al 20 maggio per farlo diventare legge definitiva.
Arrivano le tabelle che classificano le sostanze stupefacenti: cinque tabelle in tutto nelle quali vengono suddivise circa cinquecento sostanze. La prima tabella è quella per le droghe pesanti (eroina, cocaina, anfetamine, eccetera); nella seconda tutti i tipi di cannabis; nella terza gli psicofarmaci pesanti; nella quarta un lungo elenco aggiornato di psicofarmaci «leggeri».
La quinta tabella, detta «dei medicinali», costituisce un corposo intervento sulla normativa dei medicinali in genere.
Ripristinare la differenza fra droghe leggere e droghe pesanti significa modificare a cascata anche le pene per i reati connessi.
Torna infatti la condanna per lo spaccio di droghe pesanti, punita con pene da otto a venti anni di carcere, mentre per quelle leggere la condanna varia tra i due e i sei anni.