IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

domenica 28 Aprile 2024
19 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEVivere a Venezia"Con quello che si vede, l'uomo dei banchetti dice a me di andare via da Venezia". Lettere
Questa notizia si trova quiVivere a Venezia"Con quello che si vede, l'uomo dei banchetti dice a me di...

“Con quello che si vede, l’uomo dei banchetti dice a me di andare via da Venezia”. Lettere

pubblicità

Per recarmi in ufficio questa mattina ho deciso di passare per Piazza S.Marco, zona che di solito evito come la peste nera negli orari di punta.
Erano circa le 8,30 e molti veneziani cominciavano ad allestire bar e banchetti e cominciavano soprattutto i primi arrivi massicci di turisti.

Mi ha stuzzicato la curiosità vedere una donna che, sotto le Procuratie, stava indossando un lungo abito verde da sera, aiutata da una compagna e fotografata da uno che sembrava un fotografo semi-improvvisato. Vabbè ho pensato. Trattasi del solito racket delle misere maschere rumene (o giù di lì).

Poco più in là una coppia di sposi. Ed ancora un’altra coppia con uno stonatissimo abito da sera luccicante, o meglio abbagliante di paillettes, che stava ballando goffamente a suon di un valzer inesistente, anch’essi rigorosamente fotografati.

Insomma stavano creando in ore antelucane sogni di becera magia con tanto di fotografo tatuato appresso.

Parlando con un collega, ho espresso il mio disgusto su come è stata ridotta Venezia ed il mio commento è stato colto da un banchettaro (attenzione, banchettaro non è un’offesa o un termine spregiativo, sia chiaro) che, nascondendosi dietro il banchetto e con fare di disprezzo, ha detto a voce alta che potevo andarmene da Venezia se non mi andava così.

Non ho afferrato bene le parole perché conigliescamente si è nascosto dietro il banchetto. Mi sono fermata e ho chiesto se aveva detto qualcosa o aveva qualcosa da ridire, ma ovviamente si è rintanato ancor più brontolando dietro il suo negozio ambulante pieno di carabattole e cianfrusaglie.

E poi ci lamentiamo dei selfie di questi poveri mentecatti? Ma siamo proprio noi veneziani che portiamo Venezia a questo stato di ridicolaggine e che ci autoflagelliamo con lo smerigliatore la vita.

Non riesco a dimenticare la situazione di qualche giorno fa in cui l’associazione dei gondolieri dopo la lettera di un lettore e di Tamborini, deve ricorrere ad un legale per difendere la loro posizione… Ma dai! Eppure i miei ricordi di piccola veneziana (anni 80) corrispondono a quanto raccontato dal lettore, ovvero che le gondole e gli stazi sono notevolmente aumentati in Bacino Orseolo.

Quindi è proprio una particolare fetta di veneziani che sta riducendo Venezia a quello che è ora e ti sputa pure addosso se reagisci o li contesti.

Poi, andarmene da Venezia? Sì, probabilmente lo farò e forse senza troppa amarezza se rimanere qui significa sopportare i turisti ed intrattenere rapporti con questa fetta di veneziani che di veneziano hanno veramente poco.

Per il momento, mi vergogno di essere veneziana e vivere a Venezia.

Silvia
(lettera firmata)

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

7 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Condivido in pieno. Stavo prendendo fotografie sul tema “sciatteria a Venezia” notando fra l’altro come molte donne, spesso non giovani, girino praticamente nude dalle anche in su, schiena scoperta dal sacro e laccettino a tenere una risicata salopette lasca da fare vedere quasi tutto. A me un vigile ha rimproverato l’essermi seduto sui rinforzi in pietra all’esterno di un ponte, queste girano così e nessuno le dice nulla.

  2. Vedere la nostra cara Venezia – con il suo grande passato, la sua grandezza, e con tutti i tesori d’arte di cui trabocca – così mercificata, così banalizzata, fa venire veramente male al cuore..

  3. Condivido la frustrazione, spesso i banchetti sono gestiti da stranieri che non hanno altro scopo che drenare la città. Altro che apporto culturale, la cosmopolitictà vive da un’altra parte. Questa è un’invasione esclusivamente e volgarmente economica. Ovvio che anche i cittadini di basso livello non desiderino altro che alto profitto senza nessuna consapevolezza.
    Ti sei mai chiesta che titolo di studio abbia un banchettaro, un txista, un pilota di lancioni, un venditore di pizza al taglio? Eppure questi detengono il potere economico (e quindi demagogico). L’opposto di quanto succede nei paesi sviluppati dove il potere economico è gestito maggiormente (non solo) dai ceti più acculturati.
    Se Venezia fosse rimasta una Capitale non sarebbe mai caduta così in basso, forse sarebbe bastato 50 anni fa separarla da Mestre, ma tant’è, i ben pensanti dell’epoca, i cui figli adesso drenano la città, hanno deciso così. Grazie

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img