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Dieci comuni della Città Metropolitana coinvolti nel Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare che hanno come fine ultimo la riduzione del disagio abitativo, culturale e della coesione sociale

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Sono 10 i comuni della Città metropolitana coinvolti nel Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, coordinato dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, di concerto con Ministero dell’Economia e Finanze e Ministero della Cultura che mette a disposizione dei Comuni e delle Città Metropolitane risorse per oltre 853 milioni di euro per gli anni 2020-2033. L’obiettivo del progetto è quello di partecipare con dei progetti che hanno come fine ultimo la riduzione del disagio abitativo, culturale e della coesione sociale.
Tre sono le proposte che la Città metropolitana di Venezia ha presentato con il coinvolgimento dei 10 Comuni metropolitani, per un importo complessivo dei progetti pari a 52 milioni di euro a fronte di un finanziamento statale richiesto di 40 milioni di euro.
Le proposte presentate interessano progetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici nonché di riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale. I comuni coinvolti nella presentazione degli interventi sono Cavarzere, Ceggia, Dolo, Fossò, Jesolo, Marcon, Mirano, Pianiga, San Donà di Piave e Stra con i quali sono stati stipulati appositi protocolli di intesa.
L’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti delle proposte ammesse a finanziamento è atteso per la fine dell’estate.

“Il territorio come luogo dell’abitare, del vivere e più in generale per garantire servizi alla persona senza perdita dei carattere identitari dei luoghi – è il commento di Saverio Centenaro, delegato del Sindaco Luigi Brugnaro – sono gli elementi determinano la volontà e anche la necessità di garantire adeguato sostegno alle fasce di popolazioni più fragili e al contempo garantire nell’hinterland veneziano un buon livello di servizi recuperando il patrimonio edilizio, anche di carattere storico diffusamente presente sul territorio metropolitano. Questo lo spirito di questo progetto che vede la Città metropolitana e alcuni comuni in prima linea. A tutti i dirigenti, i tecnici e gli incaricati del Comune e degli uffici della Città metropolitana va un ringraziamento per il lavoro svolto finora ”.
Gli interventi previsti dalla prima proposta riguardano il Comune di Cavarzere: riqualificazione di due aree di edilizia residenziale pubblica; Comune di Dolo: restauro della barchessa ovest di Villa “Concina” e riqualificazione dell’area ex “Foro Boario”; Comune di Pianiga: restauro e risanamento conservativo di “Villa Pinton – Calzavara”; Comune di Stra: restauro e risanamento conservativo dell’edificio “ex Officina Idraulica”; Comune di Fossò: recupero e riconversione di villa Caffrè. Mentre il primo intervento si caratterizza per la riqualificazione di immobili con finalità abitative e in particolare per il “social housing”, i restanti sono interventi propedeutici a restituire alle comunità locali edifici e spazi ad elevata valenza identitaria e storico – culturale.

Oltre alla necessità di garantire adeguati spazi abitativi (Cavarzere), si riconosce la necessità di riqualificare uno spazio storico in affaccio alla Riviera del Brenta, punto di accesso alla Città di Dolo (ex Foro Boario) e il recupero di edifici ad alta valenza storico – culturale vincolati ma mai riutilizzati perché necessitano di interventi organici di tipo edilizio.
Nella seconda proposta i progetti considerano il territorio come luogo dell’abitare, del vivere e più in generale per garantire servizi alla persona senza perdita dei carattere identitari dei luoghi. Gli interventi previsti in questo caso riguardano il Comune di Ceggia: riqualificazione di due aree di edilizia residenziale pubblica; Comune di Marcon: nuova sede municipale per il Comune di Marcon dall’esigenza di riqualificare l’edificio attualmente in uso, sismicamente desueto e perciò non sicuro; Comune di San Donà di Piave: restauro e risanamento ex Liceo Montale ai fini della realizzazione di servizi di caffetteria e mensa per ragazzi e docenti, aule di studio, spazi per organizzare incontri e seminari che favoriscano la presenza di imprese, università, professionisti tra i ragazzi; Comune di Jesolo: ristrutturare l’edificio comunale di Via Petrarca, noto come “Ex Ragioneria”, trasformandolo in uno spazio culturale (cultural hub).

La terza proposta propone un intervento all’interno della cittadella scolastica di Mirano dove hanno sede il Liceo statale Ettore Majorana, l’Istituto professionale IIS 8 marzo e l’istituto professionale P. Levi dove necessita una ristrutturazione generale per rimediare in maniera definitiva a problematiche strutturali degli edifici scolastici.
Gli interventi del progetto, condivisi con il Comune di Mirano, riguardano la Ristrutturazione dei corridoi ‘tunnel’ con sostituzione completa delle sovrastrutture rispetto al piano di calpestio (in quota) su pilotis; Smontaggio e rimozione dei sistemi costitutivi le coperture per blocchi (S ed N); Interventi di adeguamento sismico in copertura; Realizzazione dei nuovi sistemi di copertura con grado di isolamento adeguato; Demolizioni puntuali all’intero dei blocchi aule e amministrativi per interventi di adeguamento sismico e di efficientamento energetico; Lievo serramenti; Interventi strutturali di adeguamento sismico; Interventi edili volti all’efficientamento energetico (pareti interne ed esterne e serramenti); Interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria dei percorsi esterni della cittadella scolastica e delle aree a verde.

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