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Curriculum: quale formato scegliere per redigerlo

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Quando ci si approccia alla scrittura di un curriculum, uno dei primi dubbi che devono essere risolti è quello che riguarda la scelta del formato da utilizzare. A differenza di quel che si potrebbe essere portati a pensare, le alternative a disposizione sono molte, per non dire troppe: dal classico cv Europass ai formati più creativi, dai resumé ai curriculum in ordine cronologico, dalle soluzioni grafiche ai modelli alternativi, e così via. Ovviamente non esiste un solo formato di cv valido e migliore di tutti gli altri, ma occorre sempre valutare la propria situazione per capire quale sia la soluzione più in linea con i propri bisogni.

Formato europeo: sì o no?

In più di qualche circostanza, il curriculm vitae europeo o modello europass viene bistrattato o comunque ritenuto obsoleto. Questo è un errore, perché spesso tale soluzione rappresenta ancora la scelta più appropriata. Non solo: in certi casi è addirittura il solo formato di curriculum che viene accettato, per esempio nel caso di lavori svolti per conto di istituzioni o in presenza di progetti finanziati. D’altro canto, ci sono anche circostanze in cui il tradizionale curriculum vitae in ordine cronologico rischia di non fare effetto: si immagini, per esempio, a chi si candida per un lavoro creativo o che comunque chiama in causa il ricorso alla grafica.

Qual è il curriculum migliore

Ecco, quindi, che la scelta del formato deve essere frutto di una serie di valutazioni. Occorre stabilire prima di tutto per quale motivo si deve redigere il curriculum: non è detto, infatti, che questo documento venga sempre scritto per ottenere un posto di lavoro; a volte è solo un adempimento a cui non ci si può sottrarre, per esempio nel caso di un politico. Nel primo caso è necessario essere per quanto possibile persuasivi, perché bisogna convincere i responsabili delle risorse umane delle aziende; nel secondo caso non c’è uno scopo comunicativo principale da perseguire. Un ulteriore aspetto che deve essere preso in considerazione riguarda il tipo di lavoro che si svolge: un conto è essere scrittori, social media manager o esperti di comunicazione digitale e un conto è essere segretari, contabili o impiegati amministrativi.

La fase di redazione del cv

Per sapere come scrivere un curriculum si deve anche tenere conto della quantità di tempo che si ha a disposizione: se per i documenti che devono essere elaborati in tempi rapidi non servono particolari accortezze, per i cv che devono essere curati nel minimo dettaglio ogni particolare va personalizzato con attenzione. Si deve anche pensare al possibile destinatario: un’agenzia per il lavoro, un ente pubblico, un responsabile delle risorse umane, una società di recruiting, e così via. Infine, per capire che cosa scrivere o cosa no ci si deve basare anche sul proprio livello di esperienza: per chi ha una seniority significativa, per esempio, non è indispensabile illustrare ogni tappa della carriera professionale, ma può essere più utile concentrarsi sulla descrizione, in forma di resumé, delle competenze di cui si è in possesso.

Quando conviene utilizzare il formato Europass

In linea di massima, il formato Europass va bene per quei ruoli aziendali che non presuppongono contenuti di creatività particolari, ma anche – più in generale – quando si ha fretta, perché così si può contare su un modello già pronto che deve essere solo compilato. Questo tipo di cv si adatta anche alle esigenze di chi pensa di non essere troppo creativo, o magari non vuol realizzare un documento poco convenzionale perché poi ogni eventuale aggiornamento che dovrà essere apportato richiederà troppo tempo. Infine, il classico curriculum europeo è perfetto quando per candidarsi alle offerte di lavoro si deve comunicare nient’altro che la storia professionale mettendo in risalto i vari passaggi in ordine cronologico. Ecco perché si tratta di una soluzione standardizzata e già formattata che, in molti casi, assicura il conseguimento degli obiettivi prefissati con grande facilità.

Come personalizzare il proprio curriculum

Anche nel caso in cui si decida di optare per un curriculum personalizzato, questo non vuol dire che si debba dar vita a chissà quale creazione originale, complessa o super elaborata. C’è bisogno, invece, di un curriculum che sia di facile fruizione e il più possibile maneggevole: non solo perché così sarà meno complicato aggiornarlo in seguito, ma anche perché questa è la strada da seguire per proporre contenuti sintetici e completi, ma soprattutto chiari. Attraverso un cv una persona mette in mostra anche le proprie capacità comunicative. Bisogna essere originali e lasciare il segno più con le parole che non con la grafica (a meno che il ruolo per cui ci si candida non sia quello di un grafico, ovviamente). Se ogni minima variazione di testo fa sì che il cv si sformatti, vuol dire che si è esagerato ed è necessario tornare a una soluzione più semplice.

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