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HOME PAGEProtagonisti a Nord Est. Di Alessandro BonCristina Santi una Veneta latinoamericana

Cristina Santi una Veneta latinoamericana

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A.B. Cara Cristina, tu sei discendente di emigranti veneti venuti in Uruguay, ci puoi raccontare la storia della tua famiglia?

C.S. I miei antenati hanno lasciato l'Italia all'inizio del XX secolo per tentare fortuna in America Latina, come fecero molti altri veneti in quel tempo. Mario Santi, il mio bisnonno era nativo della provincia di Treviso ed ha viaggiato in barca con alcuni dei suoi fratelli, fin ad arrivare a Buenos Aires, poi si è trasferito a Montevideo dove ha conosciuto e sposato una donna di origine francese.
La sua città  natale, era Castello di Godego, un piccolo comune confinante con Castelfranco Veneto.
Devo ammettere di non sapere cosa facesse in veneto, ma quando si trasferì in Uruguay si dedicò ad affittare carrozze con cavalli.
A.B. Come fecero poi discendenti dei migranti veneti oggi nel tuo paese?

C.S. Armando Santi, mio padre, ha dedicato la sua vita alla scienza ed è stato un importante professore specializzato in biologia. All'interno della sua famiglia ha sempre cercato di trasmettere le tradizioni e la cultura veneta a cui era molto attaccato. Grazie al suo impegno in tal senso, ho maturato la mia vocazione alla musica lirica, ed ora sono una cantante.
Nella mia generazione, ed in quella di mio padre sono davvero rari i casi di migranti veneti, ma dobbiamo renderci conto che l'America Latina è stata fondata dagli europei: spagnoli, italiani, portoghesi, inglesi, francesi, ecc… Per questo non abbiamo grandi chiusure verso l'immigrazione che tuttora arriva da molte parti del mondo. Questo perché la maggior parte è mossa da buone intenzioni, e volontà  di inserirsi nella società  e nel tessuto lavorativo.
Tuttora, però, i discendenti dei migranti arrivati in Uruguay si riuniscono fra di loro in base alla nazione di provenienza e celebrano la lingua, la cultura e la storia della nazione dei loro antenati.

A.B. Tu di cosa ti occupi?

C.S. Attualmente divido la mia vita fra il lavoro di informatica presso l'ONU e la mia grande passione che è la Musica Lirica. Sono una cantante d'Opera e ho viaggiato per il mondo per realizzare questo sogno che è la mia carriera da cantante lirica.

A.B. Verresti a vivere in Veneto? E' facile per un migrante veneto tornare “a casa”?

C.S. Posso vivere ovunque nel mondo, basta che lì dove io viva mi si dia la possibilità  di esprimere la mia arte, io sono destinata ad essere una cittadina del mondo, ma io senza la lirica non resisterei.
Non è facile “tornare in Italia” per un discendente di migranti, i nostri antenati sono arrivati qui senza documenti, ma ora la legge è diversa, ho viaggiato molto in Europa, a Vienna per studiare canto e in altre città , ma sempre da studente, o da lavoratrice, ma mai per diletto o per stabilirmi.

A.B. Cosa sogni per il futuro?

C.S. Mi piace pensare di alcuni versi della canzone di John Lennon, Immagine:
“Immagina non ci siano paesi
non è difficile
Niente per cui uccidere e morire
e nessuna religione
Immagina che tutti
vivano la loro vita in pace…”

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