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“Coronavirus tornerà in autunno”, le parole di Ricciardi. “Emergenza tutt’altro che conclusa”

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“Coronavirus tornerà in autunno”, le parole di Ricciardi. "Emergenza tutt’altro che conclusa"

“Il coronavirus tornerà in autunno”. Frasi forti quelle pronunciate mercoledì da Walter Ricciardi durante la presentazione di “Osservasalute 2019. Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle Regioni italiane”. E mentre l’Italia prova a ripartire lasciandosi alle spalle mesi di lockdown, distanziamento e limitazioni, il docente all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute si dice certo che una nuova ondata di COVID-19 colpirà l’Italia in autunno – e che a portarla saranno i giovani.

Dopo che il direttore di Microbiologia e virologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti aveva sostenuto che “il nostro autunno sarà come nei mattatoi tedeschi”, ecco le parole di un altro esperto a far gelare il sangue a chi pensava fosse tutto finito archiviando guanti, mascherine e restrizioni.

Secondo quanto riportato da “Il Messaggero” e “SkyTG24”, Ricciardi ha definito l’emergenza tutt’altro che conclusa: “tecnicamente una pandemia si definisce terminata dopo 40 giorni consecutivi a zero casi nel mondo. Siccome martedì si è avuto il record di singoli casi in un giorno, siamo ben lontani a livello mondiale, ma anche nazionale, dal raggiungere questo obiettivo”.

Il professore ha proseguito sminuendo la tesi che vedrebbe le alte temperature come soluzione definitiva al problema: “l’Italia è calda così come è caldo il Brasile: anche durante la bella stagione è importante rispettare il distanziamento sociale e seguire una corretta igiene delle mani con acqua, sapone e, quando possibile, con gel igienizzanti; se applicate entrambe, queste misure possono evitare il 100% dei contagi. Per la mancanza di misure di sicurezza da parte dei giovani, questo virus si diffonderà tra loro trasformandoli nei vettori dell’infezione; questi lo trasmetteranno a nonni e genitori e rivedremo di nuovo la pressione sul sistema sanitario. Questo si verificherà in autunno, perché da quando esiste l’uomo tutti i virus respiratori si ripresentano dopo l’estate”.

Ma ne siamo certi? “Ogni anno c’è una stagione – ha spiegato – in cui a causa del freddo e della capacità del virus di riprodursi grazie ad alcune condizioni, queste infezioni ritornano. Se lo farà anche questo coronavirus? Lo conosciamo poco ma siamo convinti di sì”.

Ricciardi punta il dito contro i viaggi aerei: “L’aereo in questo momento deve essere evitato, perché le mascherine chirurgiche non sono sufficienti in ambienti chiusi e quando le persone sono così vicine.”
Una frase che farà discutere, considerando che il turismo copre il 13% del PIL italiano e che intere categorie si affidano agli arrivi dall’estero: “agli operatori del turismo vorrei dire che se non c’è salute non ci può essere uno stato di benessere economico – ha dichiarato – se si torna a numeri importanti, si torna alle chiusure: ricordo che oggi (ieri n.d.r.) Lisbona e una parte della Germania sono in lockdown e non si tratta di Nuova Delhi. Prima o poi le disattenzioni si pagano e anche gli operatori del turismo devono essere responsabili nel far applicare le regole”.

Il professore sembra quindi consigliare gli spostamenti brevi uniti all’applicazione dei protocolli: “Tutte le strutture ricettive dovranno prestare grande attenzione alla disinfezione degli ambienti comuni. Il personale, anche durante le pulizie delle camere, dovrà stare molto attento perché se una persona infetta tocca un cuscino, c’è poi il rischio che chi dorme in quel letto venga contagiato”.

Proseguendo il suo discorso, l’esperto ha auspicato la riapertura delle scuole, ma con cautela: “Dobbiamo stare attenti a evitare una situazione simile a quella riscontrata in Israele – ha proseguito – dove i giovani si infettano in occasione di raduni, feste e movide e poi contagiano tutta la classe quando vanno a scuola. Per questo gli israeliani chiudono quando emerge un caso o un inizio di focolaio: dobbiamo riaprire e al tempo stesso tutelare la salute degli insegnanti, degli studenti ma soprattutto dei genitori e dei nonni dei ragazzi”.

E di fronte al calo di tamponi degli ultimi giorni, Ricciardi ha invitato l’Italia a non abbassare la guardia: “L’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto le sue valutazioni in funzione di Paesi come Pakistan e India, che sono nei guai fino al collo per la loro scarsa capacità diagnostica: questa va infatti riservata per individuare i nuovi casi. Non dobbiamo essere spaventati, ma cauti sì – ha concluso – adottando tutti quei comportamenti utili fino a quando non si avrà il vaccino”.

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