La Corea del Nord ha lanciato missili balistici a corto raggio (Srbm) nel mar del Giappone. La notizia è stata diffusa dal Comando di stato maggiore, secondo cui i test sono stati effettuati da un sito all’interno o intorno a Wonsan, città sulla costa orientale, intorno alle 8.51 locali (00.51 in Italia).
Il lancio di missili è stato definito “l’ultima provocazione del Nord”.
Si è trattato di un lancio della Corea del Nord di missili di vario tipo, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dai militari di Seul.
Questa volta, però, l’atto ha generato una reazione istantanea.
Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha subito affermato che il lancio di missili della Corea del Nord: “E’ di fatto una provocazione della Corea del Nord con un’invasione territoriale con un missile che ha attraversato la Linea di Confine Settentrionale per la prima volta dalla divisione”.
Canali militari di Seul riportano che la Corea del Sud ha lanciato, in risposta, tre “missili aria-superficie di precisione” nelle acque a nord del confine marittimo intercoreano, come reazione ai lanci di missili fatti da Pyongyang.
Le operazioni, ha aggiunto il Comando di stato maggiore congiunto in una nota, hanno mostrato che Seul intende rispondere “con fermezza contro qualsiasi tipo di provocazione”.
La risposta è stata immediata dopo il pesantissimo giudizio espresso dall’esercito sudcoreano che ha denunciato i lanci del Corea del Nord, tra cui uno definito “intollerabile” con un missile finito in un’area vicina alle acque territoriali del sud per la prima volta dalla divisione della penisola un due parti, avvenuta oltre 70 anni fa.
Uno dei tre missili balistici a corto raggio è infatti caduto in mare a 26 chilometri a sud del confine marittimo, in un’area a 57 km a est della città orientale di Sokcho e a 167 km a nord-ovest dell’isola di Ulleung: si è diretto proprio verso l’isola prima di finire nelle internazionali, spingendo le autorità locali a un raro allarme aereo.
Le sirene hanno suonato a Ulleung intorno alle 8.55 locali (0.55 in Italia), mandando i residenti a trovare protezione in scantinati e rifugi.