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Scuola: oltre un migliaio le classi sospese nel veneziano

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Contagi a scuola, aule chiuse, quarantene, assenze precauzionali: annaspano oltre un migliaio di classi nel territorio dell’Ulss 3 raggiunte, direttamente o indirettamente dal contagio Omicron, Delta, o qualsivoglia che sia. Che fosse previsto, non consola genitori e insegnanti alle prese con il che fare, cosa attendersi, con il ritorno alle condizioni di un anno fa, della didattica a distanza, dell’accudimento dei bambini per chi deve andare a lavorare. In molti casi, classi chiuse o con pochi bambini perché i genitori sono risultati positivi, docenti nella stessa identica situazione, personale Ata e ausiliario, idem.
E non consola neppure sapere che il dato riguardante gli asili nido e le materne del Comune di Venezia equivale alle percentuali di altre città. Sono 36 su 108 le sezioni con bambini in quarantena, un 30% che tutti si augurano, non aumenti.

I presidi, millecinquecento, di cui 58 in Veneto nei primi giorni di gennaio, hanno scritto un’accorata lettera al presidente Mario Draghi, avvertendolo che le scuole non sono posti sicuri, che avrebbero preferito posticipare di qualche settimana il rientro a scuola, per meglio comprendere l’andamento dei contagi, che purtroppo oggi, in crescita, hanno confermato le previsioni.
Che fare di fronte a un numero insufficiente di docenti, di personale, a spazi inadeguati che non garantiscono la sicurezza, a numeri troppo alti di alunni e studenti per classe (forse qualche avvertenza e rimedio in estate sarebbero stati utili). Che fare?

Ora che la realtà è nuda, i rimedi cerca di trovarli l’Ulss 3 veneziana, che prevede di ampliare l’esecuzione di tamponi per alunni e studenti. Gran parte degli operatori si occuperanno del tracciamento e dei test rapidi nelle scuole (come? Alla presenza dei genitori? N.d.R.), contando sulla collaborazione dei referenti Covid presenti negli istituti che avranno il compito di informare il personale sanitario e regolamentare, eventualmente, il suo intervento a stretto contatto con le famiglie e con il Servizio di Igiene e Sanità pubblica. Lo scopo è gestire al meglio i casi Covid nelle scuole, che non sono pochi, considerando che, a oggi, i dati parlano chiaro.

Oltre 755 classi con un solo contagio. Di queste, 157 alla Materna, 305 alla Primaria, 120 alle Medie e 173 alle Superiori.
Inoltre, 355 classi con contagio rilevante e sono 69 alla Materna, 92 alla Primaria, 59 alla Media e 115 alle superiori.
Gli effetti sono 422 classi in Didattica a distanza che contemplano 157 alla Materna, 92 alla Primaria, 59 alla Media e 114 alle superiori.
Da qui la decisione del Direttore Generale dell’Usl 3 Serenissima Edgardo Contato, di implementare la squadra dei tracciatori nelle scuole e di prevedere il rinforzo per i tamponi. E di invitare i genitori, laddove è possibile, a vaccinare i loro bambini.

Intanto il bollettino coronavirus di Azienda Zero che mostra i dati aggiornati sulla diffusione dell’epidemia al Sars-Cov-2 mostra in sostanza una stabilità attorno ai 20mila nuovi casi di contagi quotidiani in Veneto. Il Panorama delle difficoltà scolastiche l’hanno illustrato i 58 presidi veneti, nella loro lettera rivolta al Presidente Mario Draghi e al Ministro alla Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, che condividiamo volentieri.

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“Da due anni lavoriamo incessantemente per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia. Anche questa volta a pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze – dice la lettera – abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. Aggiungiamo, ma è cosa nota, che l’andamento del contagio con la nuova variante del virus colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi, e che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi”.

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