IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

domenica 28 Aprile 2024
10.6 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEnotizie da Venezia zona GiudeccaChiesa del Redentore a Venezia presa di mira dai vandali: vernice rossa e scritte
Questa notizia si trova quinotizie da Venezia zona GiudeccaChiesa del Redentore a Venezia presa di mira dai vandali: vernice rossa...

Chiesa del Redentore a Venezia presa di mira dai vandali: vernice rossa e scritte

pubblicità

Chiesa del Redentore sfregiata da mani anonime questa notte con vernice rossa e scritte apparentemente farneticanti. Non è detto che esse restino anonime a lungo, però. Una telecamera, infatti, inquadra proprio quell’area.

La basilica del Santissimo Redentore a Venezia, chiesa palladiana che si staglia sul canale della Giudecca, è stata imbrattata nella notte.
Il vandalismo è opera di ignoti vandali che hanno dipinto una porzione della facciata di rosso.
Sopra la facciata sono state tracciate alcune scritte non ancora decifrate.

Il gesto è stato riportato sui social e ha fatto in breve il ‘giro’ della città, creando disappunto e sconcerto.
In Campo del Redentore è posizionata una telecamera, che potrebbe aiutare le forze dell’ordine nel rintracciare i responsabili del gesto.
Le indagini sono in corso.

L’imbrattamento della facciata è avvenuto nella fascia oraria tra le 22.00 e le 6.00 di questa mattina.
lo ha riferito all’ANSA Fra Gianfranco Tinello, superiore del convento e custode del tempio. “L’ultimo frate, che non ha notato nulla – ha proseguito il sacerdote – è passato ieri sera, mentre il primo che se n’è accorto è stato questa mattina, quando già c’era chi commentava il fatto. Poi sono state contattate le forze dell’ordine per le indagini”.

Il frate non si capacita dei motivi che hanno portato alla decisione: «Non ci sono motivi precedenti, ripicche o altre cose che possano esser capitate nei giorni scorsi. Il messaggio ha simboli matematici pare senza senso. Le risorse da destinare al ripristino della parete dovranno esser tolte alla promozione culturale e alla solidarietà delle famiglie, che con il Covid si sono trovate in difficoltà. Un fatto che spiace, perché sarebbe stato meglio non accadesse”.

Allo stato attuale la vernice non è ancora stata rimossa, in attesa dell’inizio delle procedure di concerto con la Sovrintendenza.

Sul brutto fatto è intervenuto poco fa anche il Patriarcato di Venezia: “Si è appreso, con rammarico, che la facciata della Basilica del Redentore alla Giudecca e la chiesa di Sant’Antonin a Castello sono state prese di mira da atti vandalici che hanno danneggiato edifici che rivestono un rilevante significato religioso, oltreché storico e culturale, tanto per i veneziani quanto per i visitatori”.
“Spiace dover constatare, in tale caso come in altri simili, la totale mancanza di rispetto che si unisce all’ignoranza e alla grossolanità. Deturpare monumenti e luoghi simbolo, che appartengono alla tradizione culturale e religiosa della città, è prima di tutto un’offesa all’intelligenza propria e, poi, a quella dell’intera città di Venezia risultando, quindi, una ferita inferta alla pacifica e rispettosa convivenza civile”.

“Qualunque sia il movente di un simile gesto, si tratta di una vera dimostrazione di ignoranza”. Così il Presidente del Veneto Luca Zaia commenta la notizia dell’imbrattamento dell’antico edificio di culto sull’isola veneziana della Giudecca.
“Ignoranza – prosegue Zaia in una nota – del valore artistico della chiesa del Redentore, edificio palladiano, e dell’importanza identitaria che ha per Venezia e il Veneto; la festa che la vede da secoli protagonista a luglio è uno degli appuntamenti più importanti per la nostra terra. Gli inquirenti faranno luce su quanto è accaduto – conclude -. Intanto esprimiamo la più ferma condanna per un simile gesto oltraggioso e incivile”.

“Assoluta condanna per l’atto vandalico fatto alla chiesa del Redentore di Venezia”.
“Esempio straordinario di chiesa palladiana alla Giudecca, che per i veneziani non è solo un luogo di culto, ma parte di un sentimento e di appartenenza alla città, proprio per la celebrazione della festa del Redentore che con il ponte di barche costruito in occasione della festa, attraversa il canale della Giudecca. I marmi preziosi sfregiati con vernice rossa e scritte, devono essere restaurati al più presto. È fondamentale tutelare con telecamere e sorveglianza il patrimonio della città, ormai invasa dal turismo. Difficile pensare che questo sfregio sia l’opera di un abitante di Venezia, anzi…”, così invece Orietta Vanin, Commissione Beni Culturali Senato.

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Anche il ponte di Rio Marin è stato deturpato con una scritta blu …..Bisogna prendere i colpevoli e fargli pulire tutto , oltre che sbatterli dentro …..
    Ora si credono tutti Bansky ……quant’è idiota sta gente ….

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img