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Chiama il medico e scopre… di essere morto

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Chiama il medico e scopre… di essere morto. Accade a Pietro Fanticini, un imprenditore in pensione di 75 anni, che si è ritrovato “dichiarato morto” dal Fisco, nonostante sia vivo e vegeto. La vicenda, riportata dalla stampa locale, ha suscitato scalpore e indignazione, mettendo in luce un errore amministrativo dalle conseguenze paradossali.

Tutto è iniziato quando il signor Fanticini, di Reggio Emilia, si è trovato costretto a contattare il suo medico per ottenere alcune ricette mediche. A sua sorpresa, il dottore non è stato in grado di prescrivere i farmaci, poiché, secondo i registri informatici, il paziente risultava deceduto l’anno precedente. Con sgomento e incredulità, Pietro ha scoperto di essere stato erroneamente considerato morto.

L’equivoco sembra essere stato causato da un omonimo del signor Fanticini, residente anch’egli a Reggio Emilia, scomparso nel dicembre del 2022. Questo triste evento ha portato il Fisco a dichiarare entrambi i cittadini defunti, senza effettuare verifiche incrociate accurate.

La situazione ha generato una serie di complicazioni per Pietro Fanticini e la sua famiglia. La moglie, Franca, è stata privata di fatto, del marito, con il timore di vedere bloccata la pensione da parte dell’Inps, il medico di fiducia del signor Fanticini pensa di per aver perso un paziente e via dicendo.

L’interessato cerca di affrontare la situazione con una dose di filosofia. Tuttavia, solleva un serio interrogativo: come può accadere, nell’era del 2023, che un cittadino venga dichiarato deceduto senza alcun controllo accurato e sulla base di meri dati anagrafici? Chiede chi si assumerà i costi per “resuscitarlo” presso gli enti preposti, come l’anagrafe, il Servizio Sanitario Nazionale, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps. E si domanda se sarà necessario sottoporsi a una visita medico-legale per dimostrare la propria esistenza in vita.

28/07/2023 ore 12.25
Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
le scriviamo in merito all’articolo pubblicato oggi sul giornale da lei diretto con il titolo “Chiama il medico e scopre… di essere morto”.
Il caso si è verificato perché un notaio ha inserito il codice fiscale del signor Pietro Fanticini al posto di quello di un altro contribuente, omonimo, in sede di dichiarazione di successione di quest’ultimo.
A seguito della segnalazione, l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia ha corretto l’errore e ha contattato il professionista, che ha conseguentemente trasmesso la dichiarazione di successione con il codice fiscale giusto.
L’ufficio ha quindi provveduto ad annullare la successione errata e a comunicare al contribuente la soluzione del caso.
La ringraziamo dell’opportunità di chiarimento che ci offre e le inviamo i nostri cordiali saluti.
Agenzia delle Entrate
La Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna

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