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Chi paga le bollette del campo Rom a Vicenza? Luce solo per neonati e malati

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campo Rom a Vicenza

Continuano i problemi del campo Rom a Vicenza, il campo nomadi di viale Cricoli. Ieri mattina un gruppo di Rom, composto da donne e bambini, si è incatenato al cancello della centralina elettrica per impedire ai tecnici mandati dal Comune di staccare l’energia elettrica alle roulotte.

Va avanti da mesi il braccio di ferro fra il sindaco, Achille Variati e le 23 famiglie che occupano il campo, un’area di proprietà comunale, rimessa a nuovo da poco con i fondi del Ministero dell’Interno. Terminati i lavori, la giunta Pd del Comune aveva stabilito che ogni nucleo familiare dovesse allacciarsi con un’utenza pagando l’energia che consumavano.

Gli accordi non sono stati rispettati e ieri mattina alcuni operai dell’Aim, la multiservizi del Comune si è presentata in via Cricoli per staccare le utenze provvisorie, attivate dalla stessa amministrazione, mentre era ancora in corso il cantiere.

«Volete che i nostri bambini restino al freddo e al buio? Aiutateci a trovare un lavoro e riusciremo a pagare le bollette, altrimenti ci costringete a rubare» così hanno minacciato le donne Rom. I nomadi vorrebbero invece tornare alle bollette forfettarie in vigore fino al 2013, giustificandolo con i costi esorbitanti delle stufette elettriche, solo sistema per riscaldare le roulotte.

«Staccare la luce è giusto ? ribadisce l’assessore alla sicurezza, Dario Rotondi. Le bollette sono alte? Noi rispettiamo il loro stile di vita, ma a pagarlo non può essere la collettività». A dare una mano agli operai, sono intervenuti alcuni poliziotti, arrivati con due camionette. A quel punto i sinti hanno lasciato libero il passaggio.

Nel pomeriggio, dopo una trattativa fra Comune, Prefettura e Caritas, sono state attivate cinque nuove utenze per le famiglie che hanno a carico neonati o persone malate, per le quali si fa garante la Caritas, gli altri non accettando le condizioni di Aim per il rientro dal debito, dovranno farne a meno.

Redazione

[21/02/2015]

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Caro signor Marco,

    so che viviamo momenti difficili e creda che ne so qualcosa.
    Mi dice che io esprimo sempre un disaccordo e mi fa presente i problemi.
    Non si arrabbi con me se le dico che questi problemi non dipendono da chi ha meno tutele, è meno garantito di noi.
    Tento di non confondere le cause con gli effetti.
    Perchè non ha argomentato sulla vicenda del Lido, dei bambini offesi per il solo fatto di esistere, perchè non ha detto niente su chi ha invitato i cittadini del Lido a uscire di casa armati?
    A lei e ai molti altri (gli altri chi?) che non gradiscono il mio pensiero, invio il mio saluto, sperando in tempi migliori

  2. lei confonde sempre il disaccordo contro le modalità che stanno creando un paese senza più regole, anzi con regole alla rovescia, dove si fa proliferare un’assistenzialismo parassitista per convenienza (su, apra gli occhi), equivocandolo con attacchi ai poveretti bisognosi, mentre abbiamo sotto gli occhi chi proprio da noi ha lavorato una vita e non ha niente e non è neanche più sicuro nella propria abitazione.
    le saremmo grati in diversi se smettesse con questa forma di lavaggio del cervello alla rovescia

  3. E’ anche questa una notizia terribile.
    Lasciare al freddo degli esseri umani è davvero un gesto crudele, assassino.
    L’ipocrisia di lasciare la luce solo ai bambini e ai malati… è da denuncia alla Procura della Repubblica.
    Quanti altri si ammaleranno, come si fa ad arrivare a tanto?
    In questi giorni il Veneto ha mostrato il suo profilo peggiore e non solo nella parte istituzionale.
    Le vicende della Colonia Morosini al Lido di Venezia, la manifestazione contro dei bambini già così provati e privati di diritti elementari mi ha fatto scoprire cittadini veneti swconosciuti, ignavi, indifferenti e crudeli.
    So che viviamo tutti momenti difficili, che c’è tanta brava gente, ma il silenzio ovattato su questioni come queste, o addirittura dichiarazioni che infieriscono sui più deboli, mi stravolgono.
    Mi peggiorano come essere umano e ho paura di cominciare ad odiare. Ed è la cosa più brutta che mi potesse accadere. Peggio di una malattia.
    Per favore, qualcuno si esprima.
    Andreina Corso

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