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“La recita dei tossici in via Piave? Una pubblicità che forse ci si poteva risparmiare”. La lettera del Comitato

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Riceviamo e pubblichiamo.

La genialata di Carlo & Giorgio, l’imitazione di due tossici: una recita sulla pelle degli ultimi di via Piave, un manifesto a favore dei residenti, una pubblicità che forse ci si poteva risparmiare.
Ripetiamo da mesi le stesse cose: se si pensa di risolvere i problemi fischiettando, buttando secchiate d’acqua o di candeggina sugli scalini, insultando, denigrando i frequentatori di via Piave, riprendendoli con cellulari in condizioni disperate, ma da vicino gli spacciatori non vengono fotografati perché quelli sì che fanno paura, siamo sulla strada sbagliata.
Il “degrado” ed il disagio sociale di chi non ha un lavoro né una casa esistono in ogni città d’Italia, soprattutto nelle zone adiacenti alle stazioni ferroviarie e qui, ora, si rischia la spettacolarizzazione di chi è vittima di una società fallita sotto ogni punto di vista.

In qualche post, si invocano pene più aspre per gli assuntori e spacciatori ma nessuno pensa che le droghe entrano anche in carcere né alle condanne ricevute dalla Corte Edu per sovraffollamento carcerario e condizioni disumane e degradanti nel nostro bel paese civile. Chi paga, quelle sanzioni? Di certo, non Babbo Natale.
Addirittura, c’è chi preferirebbe risolvere il problema mitragliando i tossicodipendenti e spacciatori pensando ingenuamente che il giorno dopo non ci sarebbero altrettante persone che usano droghe e spacciatori.

No, ci vogliono tavoli di lavoro seri, con esperti, con cittadini e anche con le parti in causa, cioè chi usa sostanze.
Vanno messi in campo programmi sperimentali integrati tra loro e adeguati alle persone, come in altre città europee, per tentare di mitigare il problema e rendere più vivibile la quotidianità dei residenti, perché è stato visto che le azioni repressive sono solo temporanei palliativi, e questi interventi costano e pesano sulle tasche dei contribuenti rispetto alla riduzione del danno, soldi che potrebbero essere investiti in altre tipologie di programmi.

O forse, da tutte le forze politiche c’è la volontà di lasciar diventare via Piave, il Paese dei Balocchi della droga con riqualificazioni urbane che in realtà non sono ché altri alberghi, parcheggi e centri commerciali?

Comitato ViviAmo Marghera
#droghe #spaccio #residenti #pud

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. La “sana” soluzione di tanti benpensanti: “droga libera a tutti”. In fondo, quelli che vivono nelle zone signorili delle ZTL sono i primi clienti assuntori di sostanze psicotrope

  2. Pensiero immaginario di un pusher.
    “ohoo fioi, ma se drio schersar”? La pubblicità è l’anima del commercio, ne cavè la pubblicità e dopo cosa vendemo? Se no ghe gerimo nUaltri, chisà chi che saveva che Mestre ghe gera su la carta geografica? Gavemo portà Mestre a la ribalta internasional, el urismo xe aumenta’ del 200%, statista a la man, e co la nova stasion de i treni, vendaremo ancora de più, intanto già spetemo la confusion de i lavori che chisà che sia el nostro momento de oro. Intanto nUaltri andemo dapartuto, co i treni, in bici e a pie, Venesia e Mestre xe patrimonio mondial e quindi anca nostro, in Italia protesta tuti e se ne sfide protestemo anca nUaltri e metemo su ‘na asociasione sensa fini di lucro. “No stene tocar” Carlo & Giorgio.

  3. Non sono d accordo le tavole rotonde dove si mettono a progettare ed analizzare il fenomeno, serve purtroppo solo a ridurre le risorse economiche investite male dei fondi auropei.
    Occorre prima di tutto un controllo sul rilascio delle licenze commerciali per creare una rete di economia sana e non in mano ai collossi delle multinazionali, come invece il progetto della nuova stazione ha già previsto.
    Nessun negozio fuori dall’ area dell’ nuova stazione di Mestre , potenziamento del collegamento con Marghera e degrado in via Piave …considerata negli anni 60 una delle vie più eleganti di Mestre
    Pulizia , riqualificazione urbana, centri culturali attivi .
    Non servono discussioni inutili, serve l azione sul territorio .
    Purtroppo le case non sono più abitate da cittadini italiani mestrini e quindi la popolazione attiva positiva e in minoranza… L’integrazione può avvenire se questa parte dall’ equilibrio della singola persona che modifica la propria natura culturale per integrarsi con quella locale ..
    Non mi sembra che questo stia accadendo

    • I tossici nostrani sono sempre stati nel repertorio di Carlo & Giorgio. Invece di fare polemica su di loro andate da chi dovrebbe fare questi tavoli che gli hanno sempre fatti ma non hanno mai portato a niente, anzi hanno portato il dilagare della droga e l’aumento dei drogati, oppure suggerite voi in concreto il dà farsi. Troppe teste che pensano, troppe bocche che parlano e nessuno che fa’. Il non punibile del drogato per consentirgli il recupero ha portato all’aumento di chi fa uso di droghe mentre la GIUSTIZIA italiana depenalizza troppo. Non sento più parlare da parte degli organi di informazione di COMUNITÀ di RECUPERO come se fossero sparite. Dice un proverbio “non si muove foglia che Dio non voglia”. Le Autorità di qualsiasi ordine e grado hanno sempre avuto gli informatori, ci sono i servizi segreti, i satelliti, la tecnologia, e quanto di tutto e di più per sconfiggere quello che invece dilaga, l’ AUMENTO DI USO DI DROGHE di tutti i tipi. I NARCOS hanno in mano il PIANETA non solo Mestre, fosse che invece di fare guerrE in giro per il mondo, in Africa, in Ucraina, il PATTO ATLANTICO facesse guerra ai NARCOS? È una mia idea di quella innocente fantasia che mi permette di restare nel mondo dei sogni. “Se un caramba xe de qua, ti, ti và de la”. Un controllo del territorio non può esistere, per come la vedo io è solo fumo negli occhi, come servono a poco i sequestri anche mega, di stupefacenti, serve tagliare la testa al DRAGO, altrimenti non ne esci. Non esistono vie di mezzo. Cominciamo con il bloccare l’immigrazione a cui non possiamo offrire niente, se non tende da dove poi fuggono, visto che sono sempre fuggiti anche dai centri con le mura. Mettersi in pulpito per invocare soluzioni che a livello locale non esistono, distruggere una comicità che è satira, sembra una richiesta, senza offesa, da tossici:-“asene via Piave che semo comodi”, ma anche via Ulloa è comoda. Magari Carlo & Giorgio da via Piave si sposteranno a via Ulloa non togliendoci i loro scheck, che in fase comica sono un grido a non spegnere i riflettori su un problema in cui “le luci della ribalta” non si devono spegnere MAI. In Italia non vedo più né civiltà né democrazia, solo polemiche e siccome penso male, servono solo a mantenere questo stato di ANARCHIA generale. Prendo l’occasione per sottolineare che ci sono altri problemi grossi da associare a questo: GLI INCENDI. Capannoni che prendono fuoco ormai da anni, attività che prendono fuoco, boschi che prendono fuoco, attività che subiscono furti e mazzate alle vetrine, furti in casa, rapine e violenza in ogni dove. Forse hanno una stessa firma oltre alla droga che porta a distruggere l’economia ed il territorio e a fuggire dal territorio, per lasciarlo a chi?

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