Centinaia di pesci morti invadono la laguna di Venezia. Bettin rassicura “la situazione è abbastanza normale”.
NOTIZIE VENEZIA | L' odore intenso che si respira a Venezia e dintorni in questi giorni non è dovuto solamente alla decomposizione della alghe. Migliaia di pesci morti, infatti, sono stati ritrovati nelle zone della laguna centrale, fino a raggiungere i canali interni di Venezia.
Tutti deceduti a causa della mancanza di ossigeno dovuto, molto probabilmente, all'incrementoproprio della decomposizione delle alghe e al caldo.
L'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin, però, rassicura la popolazione «secondo i primi dati la situazione è abbastanza normale. La mancanza di vento e di correnti ha provocato un riscaldamento globale delle acque della laguna, con difficoltà evidenti per le specie autoctone soprattutto nelle aree della laguna sud e della laguna centrale».
Per risolvere la situazione il Comune cercherà nelle prossime di ore di raggiungere un accordo con i pescatori per raccogliere i tanti cefali, go, anguille, a pancia all'aria nella laguna, già infestata dalle alghe giganti in putrefazione.
Quello delle alghe è un problema insorto circa 20 anni e che si era parzialmente ridotto quando l'allora sindaco Antonio Casellati, aveva vietato l'uso di fosforo nei detersivi. La laguna si è in parte ripulita, ma rimangono ancor oggi, nonostante la presenza dei depuratori, scorie delle attività di un tempo.
L'acqua attorno a Marghera, come ha riferito un pescatore, era molto scura e su di essa galleggiavano le carcasse dei pesci senza vita. Ed è proprio per questo motivo che si richiedono ricerche approfondite sulla cause reali di questa morìa.
Quel che è certo è che i continui cambi di temperatura non fanno bene alla fauna marina che se da un lato ha visto la ricomparsa di granchi e crostacei, dall'altra ha portato alla scomparsa di alcuni pesci tipici come bisati e passerini.
Sara Prian
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[21/07/2013]