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Cala ancora domanda di mutui, crescono prestiti per consumi

Mutui e prestiti, famiglie e imprese la situazione dei primi sei mesi del 2023 e le previsioni per il secondo semestre.

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Si chiama “stretta al credito” e sta colpendo duramente imprese e famiglie, secondo quanto riportato dal ‘Regional Bank Lending Survey’ della Banca d’Italia relativo al primo semestre del 2023. La domanda di finanziamenti e mutui è in declino, mentre aumenta l’irrigidimento dei criteri di offerta da parte degli istituti di credito.

Per le imprese, i prestiti vedono criteri di offerta ulteriormente irrigiditi, con un aumento più marcato nel Nord Est e nel Mezzogiorno. La maggiore percezione del rischio da parte degli intermediari e l’incremento dei costi della provvista sono le principali cause di questa stretta. Il rialzo dei tassi e il rallentamento economico stanno contribuendo a questo effetto combinato, determinando una significativa contrazione della domanda di credito da parte delle imprese, soprattutto al Centro.

Anche per le famiglie, gli standard sul credito si stanno irrigidendo in tutto il Paese. Le condizioni applicate per i mutui sono peggiorate, portando a un ulteriore indebolimento della domanda per l’acquisto di abitazioni, soprattutto al Centro. Tuttavia, le richieste di crediti per finalità di consumo stanno registrando un aumento.

L’indagine condotta su 243 banche evidenzia una riduzione della domanda di credito delle imprese in tutte le aree del Paese, con un calo più accentuato al Centro. La contrazione coinvolge tutti i settori, ad eccezione delle costruzioni e della manifattura nel Mezzogiorno, dove la domanda è rimasta sostanzialmente stabile.

Il contesto di rialzo dei tassi di interesse e di rallentamento congiunturale ha comportato una diminuzione delle richieste per il finanziamento degli investimenti e per la copertura del capitale circolante in tutto il Paese. Al Nord e al Centro, si aggiunge l’impatto delle minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse.

Per quanto riguarda i prestiti e mutui alle famiglie, la maggiore selettività delle banche è attribuibile ai più elevati costi della provvista e all’accresciuta percezione del rischio sulle prospettive economiche. Nel credito al consumo, si osserva un aumento della selettività in tutte le aree del Paese, con condizioni di indebitamento più restrittive soprattutto al Centro e nel Mezzogiorno.

Le previsioni delle banche per la seconda metà dell’anno indicano un continuo calo della domanda di credito delle imprese, seppur in misura meno marcata. Per i mutui, è atteso un proseguimento del ridimensionamento in tutte le ripartizioni territoriali, mentre la crescita delle richieste di credito al consumo dovrebbe pressoché arrestarsi, con le politiche di offerta dei prestiti alle famiglie che si manterrebbero ancora selettive.

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