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Bordello a Noale stroncato dai carabinieri

Grosso colpo dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mestre che sabato mattina, a conclusione di un’articolata attività d’indagine, hanno smantellato una florida attività di prostituzione avviata a Noale.

L’indagine trae origine da un continuo monitoraggio del fenomeno del meretricio che negli ultimi anni si è spostato dai centri urbani nei comuni più periferici. Dall’analisi di tabulati telefonici, i militari individuavano in via Mestrina 105 un’abbondante quantità di clienti italiani che da tempo si recavano presso la “casa d’appuntamenti” al cui interno “ruotavano” con una certa cadenza diverse prostitute cinesi.

Intrecciando i dati acquisiti di tre utenze i carabinieri mettevano a fuoco il metodo in opera: la sfruttatrice riceveva direttamente le chiamate dei clienti ai quali forniva le indicazioni per raggiungere la casa e, avuta la certezza che il cliente era arrivato a destinazione, intimava alla prostituta di aprire la porta. Dopo aver concluso il rapporto sessuale la prostituta richiamava la sfruttatrice comunicando che tutto era andato bene e soprattutto l’esatto ammontare del denaro ricevuto per la prestazione.

Grazie alle intercettazioni telefoniche veniva localizzata la donna “reggente” nel comune di Santa Maria di Sala (VE). Oltre a ciò, l’ascolto delle conversazioni fatte dalla sfruttatrice, tradotte in tempo reale da interprete di lingua cinese, permetteva di accertare che la donna con quel telefono e con le medesime modalità gestiva a distanza e al sicuro altre due “case di appuntamenti”, il primo in Lombardia: a Sesto Calende (VA), l’altro in Liguria in pieno centro a Genova.

Sabato mattina quindi, avuta la certezza che la sfruttatrice stava operando telefonicamente da Noale, si procedeva al suo fermo mentre si trovava col suo compagno italiano trovandola in possesso delle tre utenze intercettate ed anche delle utenze collegate agli annunci dei bordelli di Genova e Sesto Calende.

Contemporaneamente altri militari dipendenti e della Stazione CC di Noale irrompevano nella “casa d’appuntamenti” di Noale identificando una prostituta e recuperando denaro contante, telefoni cellulari e materiale vario utile alle indagini. Analogamente militari della Compagnia CC di Gallarate (VA) irrompevano nella casa di Sesto Calende (VA) operando con le stesse modalità, identificando un’altra prostituta e soprattutto recuperando anche l’utenza utilizzata dalla donna per comunicare con la sfruttatrice.

Veniva tratto in arresto anche il l’uomo ritenuto responsabile anch’egli dello sfruttamento, avendo cercato fino all’ultimo di avvisare la sfruttatrice sua compagna, della presenza dei Carabinieri nel suo bar e soprattutto perché nella sua abitazione di S. Maria di Sala veniva sequestrato materiale cartaceo molto importante per le indagini, come il libro “mastro” dei conti dei guadagni dei bordelli nonchè le ricevute delle ricariche dei telefoni intercettati ed altro.

La donna cinese, X.J. del ‘79, e C.M. classe ‘57, venivano quindi arrestati poiché ritenuti responsabili in concorso tra loro del reato di sfruttamento della prostituzione.

Redazione

13/10/2014

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