WhatsApp va in blocco, è guasta, non funziona per un paio d’ore, e nel mondo si scatenano le tesi complottistiche: è per via di Mark Zuckerberg. La popolare messaggeria istantanea avrà pure avuto altri momenti di down dei server nella sua storia, ma questo era più importante perche era appena arrivato il fondatore di Facebook.
Mark Zuckerberg, secondo la prima ipotesi, appena acquistata la nuova società avrebbe voluto testare l’effetto sul mercato se all’improvvisamente dovesse sparire: «WhatsApp è giù? Tutti su Facebook. Missione compiuta per Mark». Questa la tesi.
Zuckerberg ha acquistato la app per 19 miliardi di dollari sabato sera è subito dopo il sistema è andato in crash per ben 210 minuti. «Abbiamo un problema con i server», è stato lo scarno comunicato di WhatsApp. Poi, più niente. Nemmeno una parola, se non per dire che il servizio era tornato attivo.
E mentre nei profili di #whatsappdown #whatsdown e #ripwhatsapp cominciavano a girare le teorie complottistiche più assurde, eccone una che ha trovato vasto seguito di proseliti: un attacco hacker che aveva come abiettivo proprio il fondatore di Fb.
Ma i pirati non prendono quasi mai di mira i mezzi di informazione.
E allora?
Tra le tesi con più logica quella del sito specialistico TechCrunch. E cioè che il malfunzionamento sia dovuto a un aggiornamento dei server successivo proprio all’acquisizione da parte di Facebook.
Oppure la spiegazione è ancora più semplice: «Il crash può essere dovuto a un picco di nuovi utenti, legato all’annuncio del colpo di Zuckerberg ». Da quando Mark ha annunciato di aver comprato WhatsApp, gli iscritti infatti stanno aumentando ad un ritmo più veloce di un milione al giorno.
Paolo Pradolin
[24/02/2014]
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