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Blitz di Rialto: 28 fermati. Gli attivisti: “Provvedimento eccessivamente duro”

Le dichiarazioni degli attivisti di Extinction Rebellion dopo i fermi di polizia conseguenti al 'Blitz' di Rialto.

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Per il blitz di Rialto ci sono 28 persone fermate. Il fatto di aver colorato l’acqua di verde con della fluoresceina, ma soprattutto di essere rimasti ‘penzoloni’ sopra il Canal Grande, imbragati ma con un pericolo di caduta possibile che ha fermato il traffico acqueo per oltre un’ora, è stato evidentemente ritenuto cosa grave. Ventotto eco attivisti dunque fermati e identificati, lo rende noto il Prefetto uscente di Venezia Michele Di Bari. “Un fatto grave che va stigmatizzato con estrema forza. La fragilità di Venezia e la sua bellezza sono da tutelare” ha dichiarato.

Gli attivisti di Rialto sospesi nel vuoto. Foto di Enzo Cairoli
Gli attivisti di Rialto sospesi nel vuoto. Foto di Enzo Cairoli

Rispetto alle conseguenze a cui gli attivisti potrebbero andare incontro, il prefetto spiega che sarà compito dell’autorità giudiziaria decidere, non si esclude la possibilità di denuncia per interruzione di pubblico servizio. Come detto, la presenza degli attivisti imbragati e sospesi dal ponte di Rialto ha comportato lo stop della navigazione per un’ora e un quarto. “Il dispositivo di sicurezza ha funzionato – aggiunge il Prefetto – il fermo della circolazione avrebbe potuto essere più lungo ma è stato fondamentale il tempestivo intervento delle forze dell’ordine”.

E anche i vigili del fuoco di Venezia hanno avuto il loro bel daffare per tirare giù i giovani che penzolavano dal Ponte di Rialto. I pompieri sono intervenuti ed hanno deciso di calare in sicurezza i tre attivisti del clima appesi al ponte con delle funi. I vigili del fuoco, intervenuti con un’autopompa lagunare e il personale del nucleo sommozzatori, hanno unito le corde dei manifestanti effettuando una prolunga e calandoli sulla barca.

letteralmente infuriato il sindaco Brugnaro: “A causa delle acrobazie di sedicenti eco-attivisti, o meglio eco-vandali, abbiamo dovuto interrompere il pubblico servizio di trasporto e la navigazione in Canal Grande. Ed inoltre attivare controlli ambientali per le acque e di verifica delle colonnine da poco restaurate del ponte di Rialto. Se vuoi rispetto, devi dare rispetto! Venezia è una città fragile, da amare e soprattutto da rispettare! Ora basta. Lo scherzo è bello finché dura poco. Andremo fino in fondo e li denunceremo, sperando che questa volta ci sia una pena effettiva!”.

Il motoscafo della Polizia locale di Venezia naviga tra le acque ìverdiì di Rialto. Foto di Enzo Cairoli
Il motoscafo della Polizia locale di Venezia naviga tra le acque verdi di Rialto. Foto di Enzo Cairoli

Tanta rigidità non trova però d’accordo i protagonisti della protesta che definiscono “non violenta”. Gli attivisti di Extinction Rebellion fanno infatti sapere che:
“dopo l’azione di oggi, 28 persone sono state portate in Questura a Venezia e sono state poste in stato di fermo. Tra di loro anche i fotografi e componenti dell’ufficio stampa.
Extinction Rebellion ritiene quello che è successo gravissimo. Il sindaco Brugnaro, in spregio a qualsiasi regola democratica, ha annunciato sulle pagine social di voler denunciare Extinction Rebellion auspicando che le persone in azione oggi finiscano in galera, dimenticandosi che le pene le decidono i magistrati e non i politici”.

“Dopo aver fatto spostare dal ponte gli attivisti di XR presenti, le forze dell’ordine hanno proceduto a identificare e portare in questura non solo le persone appese alla fiancata del ponte, ma anche attivisti presenti per fornire supporto o che stavano facendo foto e video per documentare lo svolgersi dell’azione. Questa risposta della polizia è completamente spropositata, ed è parte di una lunga serie di tentativi di silenziare e intimidire i movimenti ambientalisti e sociali.
La COP28 sta seguendo un corso drammatico, il cambiamento climatico sta già devastando il nostro territorio, e i governi stanno buttando via altro tempo prezioso rifiutandosi di agire e lasciando il palco della cop ad amministratori delegati e lobbisti di compagnie fossili”.

“Come dichiarato a mezzo stampa oggi, il colorante usato oggi a Venezia è semplice fluoresceina. Un sale innocuo usato da geologi, speleologi o anche da idraulici come tracciante e addirittura per segnalare la posizione di subacquei dispersi in mare. Quando lo scorso maggio per errore venne sversata nel Canal Grande di Venezia, infatti, gli esperti furono unanimi nell’escludere un pericolo per le persone e per fauna e flora.
Oggi, invece, il sindaco inveisce contro chi ha voluto denunciare in modo estremamente pacifico e trasparente l’inadeguatezza dei governi di fronte ad una crisi che sta mettendo in ginocchio l’Italia intera”.

“Qualsiasi denuncia sarà completamente pretestuosa e finalizzata a reprimere qualsiasi forma di dissenso, che nella vetrina di Venezia non è ormai più consentito”. Questo il pensiero di Extinction Rebellion.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. “la fragilità e la bellezza della città sono da tutelare” . vistose le azioni degli “ecovandali”, ma nessuno ritiene che in egual maniera la città sia deturpata dai graffiti e dalla metastasi di botteghe e bancarelle di paccottiglia kitch e oscena?

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