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Beppe grillo al Senato ieri, ed è subito show

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Beppe Grillo ha fatto un’apparizione al Senato ieri, con la verve di sempre: «Dobbiamo fare una legge per far scomparire il Pd», tanto per presentarsi.
Il blitz del leader a Palazzo Madama prevedeva una visita-show, con visita all’Aula, un incontro con i suoi parlamentari che ha scatenato applausi e risate, oltre ad una conferenza stampa.

Grillo passeggia e parla anche delle statue: «Mazzini vede passare tutti i giorni Giovanardi, gli viene da buttarsi giù dalla statua». E poi: «Lo sapete che alla Corte costituzionale c’è la statua di Gaetano Azzariti? Quello che fece le leggi razziali».

In conferenza stampa gli argomenti diventano più seri: «Se non vinciamo le elezioni, lascio il Movimento. Se cozziamo con milioni di italiani, io non sono più italiano». Il mirino del comico-politico è puntato sul voto subito, ma andrebbe bene votare anche con l’odiato Porcellum? «Siamo stati gli unici a votare contro. Ma questi vogliono un superporcellum, un Napolitellum».
E’ ancora il Capo dello Stato l’obiettivo di molti strali: «Chiediamo l’impeachment. Napolitano è un presidente di parte, una persona di quasi 90 anni, furba, non saggia. Abbiamo seri problemi con quell’anziano signore, che è in politica da 60 anni».

All’attacco rispondoni in molti. Enrico Letta: «Attacco assurdo, vuole solo instabilità». Pier Ferdinando Casini: «Attacco indegno, vuole sfasciare tutto». Guglielmo Epifani: «Basta propaganda».

Il leader a 5 Stelle esalta anche la «nuova democrazia dal basso» e presenta la piattaforma, anzi «l’applicazione» con cui i cittadini potranno intervenire nella formazione delle leggi.

Beppe Grillo dipinge il Movimento come «una comunità francescana». Ha parole concilianti con «i dissidenti» e fa autoanalisi: «Saremo più presenti». Grillo e Casaleggio si alterneranno nelle visite a Roma. Sull’immigrazione: «Sono a favore del reato di clandestinità. Siamo tutti buoni, ma non dobbiamo essere buonisti e non dobbiamo temere di sembrare razzisti».

E alla fine l’attacco a giornalisti e politici: «Io sono un ex comico, demagogo, populista, pregiudicato. Ma ce l’ho con voi della stampa. Sono un monologhista e mi date 15 secondi per raccontare il mondo. Vi inventate le parole, deformate. Come vi permettete di giudicarci?». «I parlamentari sono «parassiti», i nostri «vengono in una città assurda, lavorano fino a mezzanotte e provano a fare leggi che sono inutili. Letta ci prende per il culo».
E con una buona dose di realismo-cinismo, aggiunge: « Ce l’ho con gli ipocriti che vengono in bicicletta in Parlamento, con Draghi che gioca a poker con la vita delle persone». E i 5 Stelle? «Noi abbiamo impedito che rinascesse in Italia il partito fascista, dovreste ringraziarci».

Paolo Pradolin

[29/10/2013]

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