I carabinieri si immergono per ispezionare i relitti delle barche storiche affondate in Veneto. Hanno fotografato e filmato il relitto cinquecentesco di una “fusta”, nave da guerra della Serenissima che si trova sul fondo del Lago di Garda. E un’antica nave romana nelle acque di Caorle.
Sono i tesori sommersi nel Veneto, quelli che che i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia hanno guardato, per capirne lo stato di conservazione.
Tra agosto e ottobre i militari del Nucleo Patrimonio Culturale hanno infatti svolto un’attività congiunta articolata, quella di tutela sui siti archeologici sommersi in acque marittime e in acque interne della regione Veneto. Lo hanno fatto assieme alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e per l’area metropolitana veneziana, alle Province di Belluno, Padova e Treviso, alla Soprintendenza per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza e con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Natanti di Venezia e del Nucleo Carabinieri Subacquei di Genova.
LE IMMERSIONI
Dopo aver programmato gli interventi, i sommozzatori specializzati dell’Arma, archeologi e tecnici subacquei del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, si sono immersi nelle acque in cui sono sommersi i resti di imbarcazioni storiche. L’obiettivo era infatti verificare le condizioni conservative di alcuni importanti relitti d’età romana, rinascimentale e moderna, scoperti negli ultimi decenni nell’alto Adriatico e nel Lago di Garda.
Le attività hanno compreso immersioni tra i 5 e i 30 metri di profondità, che hanno permesso di acquisire nuova documentazione fotografica e video ad alta definizione, grazie anche a strumentazione Gps di ultima generazione.
I RELITTI DELLE BARCHE AFFONDATE IN VENETO
A Caorle l’ispezione si è svolta sul “Relitto delle Alghe”, una nave ritrovata nel 1992 a 12 miglia davanti a Caorle su un fondale di circa 30 metri. E’ un’antica imbarcazione romana oneraria di medio tonnellaggio, databile tra la fine del II secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. In questo caso però, sono state individuate alcune violazioni della Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo dell’Unesco, ratificata dall’Italia nel 2009, e il Nucleo Patrimonio Culturale di Venezia sta svolgendo indagini.
Nella Laguna del Mort, lungo la costa dell’Alto Adriatico settentrionale, a nord-est della laguna di Venezia, i carabinieri sub hanno ispezionato i siti “Eraclea 1” ed “Eraclea 2”, costituiti dai resti di due imbarcazioni da guerra, databili presumibilmente alla prima metà dell’Ottocento.
Verifiche anche nel Lago di Garda a Verona, sul relitto cinquecentesco della ‘fusta’ veneziana di Lazise, una nave da guerra della ‘Serenissima’.
Ad Arquà Petrarca, nella provincia di Padova, è stato svolto un servizio specifico sul ‘laghetto della Costa’, il piccolo specchio d’acqua che si estende ai piedi dei colli Euganei: sulle sue rive vi sono le tracce di un villaggio i cui resti risalgono prevalentemente all’età del Bronzo antico, facente parte dei 111 siti che formano gli Antichi insediamenti sulle Alpi tutelati dall’Unesco.
I nuovi dati acquisiti nel corso delle operazioni e la valutazione sullo stato di conservazione dei siti, svolta dai tecnici del Ministero, consentiranno la prossima progettazione di mirati interventi di protezione dei relitti e, dove possibile, di valorizzazione.