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Trapper Baby Touché indagato per possesso armi e esplosivi

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Baby Touché, cantante “trapper” di origine padovana, è stato sottoposto questa mattina a perquisizione domiciliare da parte della squadra Mobile della città euganea, dopo la pubblicazione di un videoclip in cui brandiva armi. Sempre Baby Touché, in un’altra clip, lancia invece una bottiglia incendiaria contro una targa che mostrava la sigla della provincia di Padova.

Il ragazzo, già al centro di indagini sulle faide fra giovani trapper, in particolare a Milano, è ora indagato per detenzione abusiva di armi ed esplosivi.

Mohamed Amine Amagour, (questo il vero nome di Baby Touché) ha anche una storia di indagini penali, l’ultima è appunto la perquisizione eseguita oggi dalla Questura nella casa di Monselice (Padova) del 20enne trapper padovano di origine marocchine.
Al giovane sono stati sequestrati un machete con la lama lunga 54 centimetri e armi del tipo soft air che mostrava nel videoclip postato su Instagram, indossando una maglia con su scritto Pdgang-Questa è Padova.

Baby Touché il 26 febbraio aveva guadagnato, per mano del questore di Padova, Marco Odorisio, il foglio di Via obbligatorio che gli vietava di fare ritorno in città per 3 anni. Un provvedimento preso dopo che la polizia aveva accertato che nel giugno 2023, il giovane aveva fatto parte di un gruppo che aveva aggredito due giovani, picchiati anche con un tirapugni.

Nel 2022 era già stato destinatario di un foglio di via dalla città di Vicenza, per 3 anni. Stesso provvedimento emesso anche a Venezia.

Il nome del trapper padovano era inoltre tra quelli dei 6 indagati per la rissa a coltellate, nel febbraio del 2022, avvenuta alla stazione di Padova, contro un 25enne di Lecco. Il tutto si inquadrava nella lotta tra bande di trapper rivali, spesso coinvolte in traffico di droga.
Gran parte delle aggressioni rispondevano anche alla necessità delle varie fazioni di aumentare, con i video, il numero di followers sui social (TikTok, Instagram, ecc).

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