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Bambino di due anni morto: era stato visitato e dimesso

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Avrebbe compiuto 2 anni a dicembre, Ayaan, li avrebbe festeggiati con i genitori e i due fratellini di otto e dodici anni.
La disperazione di una famiglia stravolta dal dolore si accompagna alla domanda che da giorni assale i genitori incatenati all’incredulità che tutto questo sia vero, che sia potuto accadere.
E soprattutto s’interrogano, pur nel comprensibile panico che li assale, se quella morte si poteva scongiurare, se il piccolo poteva essere salvato.
Lo sanno che il loro bambino non tornerà in vita, ma vogliono spiegarsi, capire se questo lutto che ha distrutto la loro vita, si poteva evitare, se si è indagato abbastanza nel fronteggiare i sintomi e la sofferenza di Ayaan.

E Ullah Rohamat e la moglie Rohima, genitori del piccolo, hanno trovato la lucidità e la forza di rivolgersi allo studio degli avvocati Angelo Lorenzon, Nicoletta Maser e Rita Tremiterra, per presentare una denuncia nei confronti dell’Ospedale di San Donà, dei medici, del pediatra ora indagato, che hanno assistito il bambino, rivendicando il diritto di sapere come quella morte improvvisa sia potuta avvenire.

L’autopsia disposta dalla Procura a denuncia avvenuta rivelerà le cause del decesso, forse accerterà se ci sono state negligenze nella cura, epilogo di una giornata con il fiato sospeso che inizia nell’abitazione di Jesolo lido, dove vive la famiglia, con un malore del piccolo che accusava dolore addominale e disturbi intestinali.

Preoccupati, i genitori lo portano in ospedale a San Dona, e alle 10 e 15 lo affidano alle cure dei medici, il pediatra lo visita alle 12.00, gli praticano un clistere e lo dimettono alle 14.00, nonostante il bambino accusasse, secondo i genitori, sintomi di vomito e diarrea.
Ayaan torna così a casa, ma verso le 18’00 si accascia, è molto debole, il padre chiama il 118, chiede aiuto. I sanitari al telefono gli danno indicazioni sul che fare e come, ma il bimbo peggiora a vista d’occhio. Disperato richiama il 118 e chiede un’ambulanza, che arriva, pur senza medico. Ne comparirà un’altra che si avvierà di corsa con Ayaan verso l’ospedale di Jesolo nel suo ultimo disperato viaggio.

Una giornata di novembre di dieci ore, si è portata via la candelina della torta che a giorni il bambino avrebbe spento per festeggiare i suoi amati due anni, così come la voce che dal cellulare ha detto al padre che il bambino era morto, ha spento in un attimo la vita di una famiglia.

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