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Aumentano i prezzi al supermercato: non c’è volontà di aiutare il governo a congelarli

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Aumentano i prezzi al supermercato a causa dell’ondata di inflazione che sta colpendo il paese. I carrelli del supermercato si svuotano mentre la popolazione lotta per far fronte alle spese quotidiane. Sullo sfondo si intensifica la disputa tra commercianti e produttori riguardo al “trimestre salva-spesa” che vuole il governo.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si trova ad affrontare una difficile trattativa con le associazioni della distribuzione moderna e del commercio. L’obiettivo è raggiungere un accordo entro il 10 settembre per implementare, dal primo ottobre al 31 dicembre, un paniere di prodotti di prima necessità a prezzi calmierati.

Giornata complicata ieri con il Presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, che accusa l’industria della trasformazione di rifiutarsi di firmare l’accordo con “argomentazioni pretestuose e strumentali”. Buttarelli ha espresso la volontà di trovare comunque soluzioni per contrastare l’inflazione, tutelando le famiglie e il potere d’acquisto dei consumatori.
Il Ministro Urso ha fatto appello all’unità e alla collaborazione contro l’inflazione tramite il suo account Twitter. Tuttavia, nel pomeriggio, sia Centromarca che Ibc hanno ufficialmente dichiarato il loro rifiuto all’accordo, definendo il trimestre anti-inflazione “non praticabile per aspetti sostanziali, di carattere formale e giuridico”.

I principali problemi evidenziati riguardano i ridotti margini di profitto delle imprese e le problematiche relative alle norme antitrust.
Anche l’associazione Unionfood ha manifestato dispiacere per le dichiarazioni di Federdistribuzione, ribadendo che qualsiasi accordo dovrebbe coinvolgere tutti gli operatori della filiera alimentare, compresi quelli dell’energia e della logistica, per affrontare in modo completo l’inflazione.

Nel frattempo, i dati Istat hanno registrato un ulteriore calo dei consumi a giugno, con una contrazione delle vendite al dettaglio dello 0,2% in valore e dello 0,7% in volume rispetto al mese precedente. Rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno speso il 3,6% in più per acquistare una quantità di prodotti inferiore del 3,5%. I prezzi sono aumentati in tutti i tipi di negozi, soprattutto nei settori alimentari e discount, che hanno visto un aumento del 9,4%, mentre il commercio elettronico ha subito una diminuzione del 3,6%. Nonostante una leggera attenuazione dell’inflazione negli ultimi mesi, questa variazione non si è ancora riflessa sulle vendite.

I beni alimentari, per la cura della casa e della persona, hanno ancora subito aumenti a due cifre secondo l’Ocse. Questa situazione ha portato le associazioni dei consumatori a definire i dati sui consumi “disastrosi”, stimando che le famiglie stiano tagliando i consumi per 1.075 euro annui a famiglia.
In questo contesto di crescente preoccupazione per l’economia del paese, l’Unione Nazionale Consumatori ha espresso il proprio rammarico per la rottura della trattativa tra il Ministero delle Imprese, la GDO e le aziende produttrici. L’associazione chiede un incontro urgente per affrontare la situazione.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Quella dei taxi è una buona iniziativa per evitare le troppe stragi del sabato sera piuttosto darei qualche milione in meno delle nostre tasse a certi giornali o a quei enti inutili di cui si parla da decenni …. Purtroppo i costi di produzione sono altissimi e il ricavo è ridotto all’osso dato che la distribuzione paga pochissimo i produttori e preferisce rivolgersi all’estero dove le materie prime costano meno …. addirittura l’Europa paga chi lascia incolto il proprio campo da coltivare ….ma ora con la guerra e la crisi del grano e dell’energia , quindi trasporti ,imballaggi etc i costi sono andati alle stelle ….. bisogna calmierare i prezzi ma non da ottobre come il decreto del governo ma da adesso

  2. ……e mentre le famiglie italiane non riescono più a fare la spesa, con i soldi delle loro tasse devono pure pagare il taxi a chi va ad ubriacarsi e forse anche drogarsi nelle discoteche, il tutto per consentire ai gestori delle discoteche di arricchirsi. Signor Ministro, mi consenta, Lei che è tanto devoto, si ripassi il catechismo e qualche manuale per educatori, così’ facendo trascina i nostri ragazzi nel baratro delle dipendenze.

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