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L’assassino di Gianpaolo Granzo doveva fare 18 anni. Oggi è già fuori

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L'assassino di Gianpaolo Granzo doveva fare 18 anni. Oggi è già fuori

E’ ancora vivo in città il ricordo dell’omicidio di Gianpaolo Granzo, fruttivendolo del mercato di San Leonardo vittima di Gheorghe Vacaru, che lo ha derubato e ucciso e per questo è stato condannato a trent’anni di carcere.

L’arresto non è stato immediato: dopo una fuga in Moldavia (suo paese d’origine), durata un anno, grazie ad una chiamata dal cellulare, la Polizia lo ha individuato a Monza e portato a processo.

Gli anni di galera che la sentenza gli ha affidato, Vacaru ha ottenuto di scontarli in patria (dopo aver trascorso un anno a Santa Maria Maggiore), grazie ad una convenzione stipulata fra l’Italia e la Moldavia.

Granzo ha lasciato la moglie e i tre figli in stato di disperazione morale ed economica e l’unica certezza che allontanava la paura dei familiari era il fatto di sapere che Vacaru era recluso e che non poteva quindi far loro del male.

Invece oggi Vacaru è tornato in libertà, è uscito dal carcere dopo otto anni, e per la moglie e i figli di Gianpaolo Granzo, insieme alla rabbia, ritorna lo spettro della paura.

Con un’interpellanza urgente il parlamentare di Fratelli d’Italia Achille Totari, interroga il Ministro Angelino Alfano sulle motivazioni che hanno concesso la libertà ad una persona che doveva scontare altri anni di prigione, per un omicidio tanto efferato e per ottenere garanzie sul controllo dei movimenti di Vacaru che potrebbe ripresentarsi in Italia, in città.

Romina Vianello, vedova di Granzo, è preoccupata e delusa. Nessun sostegno in questi anni da parte dello Stato, nonostante le numerose richieste d’aiuto, e conta su un dovuto riconoscimento del danno subito previsto dalla Corte di Giustizia Europea, che dovrebbe in casi come questi risarcire la famiglia, soprattutto quando questa vive e sopporta gravi problemi economici.

L’avvocata Elisabetta Aldovrandi, che segue la famiglia Granzo nella sua odissea e che ha interpellato il parlamentare Achille Totari, non esclude una causa contro lo Stato italiano, in quanto Vacaru, quando ha ucciso Gianpaolo Granzo, non doveva trovarsi in Italia, perché era stato espulso dal nostro Paese.

Tanti gli elementi affidati alla legge, alla giustizia, alle istituzioni e alla ragione, che dovrebbero restituire finalmente alla famiglia un minimo di tranquillità, qualora si rimuovessero le ragioni e gli impedimenti che in tutti questi anni, silenti, hanno lasciato in solitudine e in abbandono la famiglia di Gianpaolo Granzo.

Andreina Corso

23/11/2016

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