“Le decisioni che stanno per essere prese sul futuro dell’Arsenale di Venezia sono molto gravi. Sono uno scippo di spazi e di risorse alla città. Sono decisioni che sembrano ignorare la sua storia, prese in totale mancanza di inclusione democratica della cittadinanza che anzi sarebbe esclusa dalla funzione degli spazi a favore di un unico soggetto privato: La Biennale”.
E’ la denuncia della senatrice veneziana Orietta Vanin (M5S) che in una nota ricorda i temi elencati oggi al ministro Franceschini nel corso dell’audizione a Palazzo Madama sui progetti culturali che verranno realizzati con i fondi del Pnrr. “Ho denunciato come, a mio avviso e a nome e di oltre 60 associazioni veneziane ed italiane, il Protocollo d’Intesa tra Comune di Venezia, ministero della Difesa e ministero della Cultura che avrebbe l’obiettivo della valorizzazione dell’Arsenale, sia stato formulato in totale assenza di partecipazione e informazione rispetto alla cittadinanza e in contraddizione con la recente ratifica della Convenzione di Faro”, spiega la senatrice.
Vanin aggiunge di aver messo in evidenza “come da parte dell’Amministrazione comunale manchi di una progettualità complessiva di questo sito monumentale che con i suoi 48 ettari è pari ad un settimo dell’intera città”. Da qui la richiesta “che venga rimodulata la Misura 1 del Piano Strategico grandi attori culturali, complementare ai sensi del D.L. 59/2021 al PNRR affinché vengano ricompresi interventi di promozione delle attività economiche tradizionali, la cantieristica storica e le nuove tecnologie all’interno dell’Arsenale ridando potenzialità di sviluppo a questo unico ed importante complesso monumentale”. E ancora: “Ho chiesto che venga garantita la fruizione pubblica dei suoi spazi, che già fortemente limitata, diverrebbe se privatizzato, accessibile solo a pagamento. Infine, ho chiesto che venga sospesa la firma del Protocollo tra Comune di Venezia, ministero della Difesa e ministero della Cultura e che si avvii un vero colloquio con la cittadinanza, che finora è stata totalmente ignorata”.
Grazie molte alla senatrice Vanin!!! Con tutti i problemi che a Venezia di: esodo, spopolamento, calo delle nascite, chiusura dei negozi di vicinato, affitti turistici, trasformazioni Di appartamenti in alberghi, trasporti, inquinamento, eccesso di turismo; è secondo me inaccettabile regalare tutti quei soldi, che in realtà sono un debito che pagheremo caro, solo alla biennale! Quale lavoro, sviluppo, reddito, beneficio darebbe la biennale ai tartassati cittadini rimasti? Nessuno! Ci saranno solo ulteriori disagi per un ulteriore sviluppo della biennale e del turismo che ne deriva, che rende la vita impossibile ai residenti come illustrato in un precedente articolo relativo alla situazione alla Celestia!Spero che altri politici seguono questo esempio e sospendono quel finanziamento per la biennale che non porta a nessuna rinascita del paese ma alla definitiva distruzione della città!